Italia fuori dalla crisi? Migliora indice di fiducia di consumatori e imprese

Renzi: «Segnali ripresa timidi ma interessanti». Prometeia: pil +0,7% e 110 mila posti di lavoro con il Jobs Act, cautela da Nomisma, Confindustria e Banca d’Italia

Segni positivi per l’indice di fiducia: migliorano quello delle imprese (in risalita dal 2011) e quello dei consumatori (da sei mesi). Impulsi di ripresa arrivano anche dai fronti dell’industria, con una ripresa della produttività e dal mercato immobiliare, con un aumento dei mutui riportato dall’Istat. Ulteriori conferme arriverebbero anche dal particolare clima congiunturale dell’economia, tra il prezzo del greggio al ribasso, il cambio debole, la Bce che acquista titoli di Stato.

Sommando insieme tutti questi “shock esterni”, come riferisce La Repubblica, si potrebbe avere la spinta necessaria per portare l’Italia fuori dal baratro della recessione.

C’è chi azzarda previsioni ottimistiche, come Prometeia che prospetta una crescita del Pil al +0,7% e 110 mila posti di lavoro con il Jobs Act del governo Renzi, e chi preferisce essere cauto come gli economisti di Nomisma, Confindustria e la Banca d’Italia. Il “partito della cautela” non mette in dubbio la possibilità che questo cocktail di fattori abbia effetti positivi, ma preferisce non sbilanciarsi con previsioni di crescita Pil per il 2015. Se ci sarà un incremento potrebbe essere del 2,1%, per l’Associazione degli industriali, e dell’1% per Bankitalia, la quale vede nel quantitative easing la chiave di svolta.

E cosa ne pensa il governo italiano? In un tweet, il premier Matteo Renzi ha detto la sua: «Segnali di ripresa timidi, ma interessanti». E gli italiani? Sicuramente potrebbero aspettarsi una crescita e non false partenze.

Resta sempre aggiornato con il nuovo canale Whatsapp di Business People
© Riproduzione riservata