Italia, giovani imprenditori in ritirata: -24% in dieci anni

Giovani imprenditori in calo del 24%:  153 mila attività in meno© Shutterstock

Sempre meno giovani imprenditori in Italia. Negli ultimi 10 anni la presenza di under 35 a capo di un’azienda sarebbe diminuita del 24%, registrando un calo di 153 mila attività: si è passati dai 640 mila del 2014 ai 486 mila di dicembre 2024.

A dirlo è un rapporto di Unioncamere-InfoCamere, dal quale emerge quanto influiscano i cambiamenti del organigramma imprenditoriale. Infatti, se il calo ha interessato tutti i settori economici, o quasi, è anche vero che si registra un aumento nel segno dell’innovazione e della sostenibilità.

I settori maggiormente colpiti

Nello specifico, i servizi alle imprese sono cresciuti del 3,5% con quasi duemila imprese giovanili in più in 10 anni; l’agricoltura è praticamente stabile, segnando un +0,06% e confermandosi il futuro per i giovani imprenditori che vogliono investire nel nostro Paese.

“Il dato è figlio del contesto economico ma è chiaro che su di esso ha pesato l’invecchiamento della popolazione” – ha dichiarato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete – “Del resto, secondo il CNEL, negli ultimi 20 anni abbiamo avuto oltre 2 milioni di lavoratori under 35 in meno”.

Oggi c’è molto interesse verso l’innovazione e le competenze specializzate, ecco perché è importante puntare su politiche specifiche che formino la forza lavoro del futuro. Non è secondario, nell’analisi del quadro socio-economico odierno, un altro aspetto che riguarda il calo delle attività più tradizionali.

Il settore delle costruzioni ha registrato in calo del 38,7%, con la chiusura di 40 mila attività guidate da giovani imprenditori; quello del commercio ha assistito alla chiusura di quasi 66 mila imprese, pari al -36,2%.

Non se la passa meglio il comparto manifatturiero italiano, con la chiusura di 14 mila imprese (-35,9%). L’artigianato in dieci anni ha perso oltre 47 mila imprese giovanili (-28,1%), l’imprenditoria femminile under 35 più di 43 mila unità (-24,5%) e le imprese gestite da stranieri quasi 35mila attività (-27,4%). Aumenta invece l’incidenza dei servizi alle imprese, dall’8,7% all’11,8%, e dell’ICT, dal 6,4% all’8%.

Giovani imprenditori in diminuzione, la fotografia territoriale

Molto differente è la situazione dei giovani imprenditori dal punto di vista territoriale. La Lombardia, che è la regione con il maggior numero assoluto di imprese under 35 (oltre 74 mila), ha subito un calo del 15,1% in dieci anni. La Campania, in seconda posizione con più di 61 mila attività, ha registrato perdite del 23,8%.

Peggio è la fotografia del Centro e del Sud Italia. Le Marche hanno perso il 36,7% delle imprese giovani, l’Umbria il 32% e la Toscana il 31,1%. Il Molise ha visto una diminuzione del 35,6%, l’Abruzzo del 35,2% e la Calabria del 34,4%. Se la passano meglio la Sicilia, con un -32,9% e 43 mila imprese giovanili attualmente attive, e la Puglia, con -28,6%, 34 mila attività gestite da giovani che non hanno ancora compiuto 35 anni.

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