La Bce taglia i tassi al 3,50%. Pil dell’eurozona rivisto al ribasso

La Bce taglia i tassi al 3,50%. Pil eurozona rivisto al ribassoLa presidente della Bce, Christine LagardePhoto by Thomas Lohnes/Getty Images

È arrivato l’atteso taglio dei tassi di interesse in Europa. La Banca centrale europea (Bce) ha ridotto il tasso sui depositi di 25 punti base, passando dal 3,75% al 3,50%. In calo anche il tasso sui rifinanziamenti principali, che si è ridotto al 3,65% dal 4,25%, e il tasso sui prestiti marginali, che è calato al 3,90% dal 4,50%. Come accennato, il mercato aveva largamente anticipato questo secondo taglio dei tassi, guidato da segnali economici che suggerivano la necessità di un allentamento della politica monetaria.

Revisione delle prospettive di crescita

Parallelamente alla decisione sui tassi, la Bce ha rivisto al ribasso le stime di crescita per i prossimi anni, proiettando un incremento del Pil di 0,8% nel 2024, dell’1,3% nel 2025 e dell’1,5% nel 2026. Questa revisione si basa principalmente su un minore contributo della domanda interna. La Bce ha riconosciuto che le condizioni di finanziamento attuali rimangono restrittive e che ciò sta avendo un impatto sulla debolezza dei consumi privati e degli investimenti.

La presidente della Bce, Christine Lagarde, ha enfatizzato l’importanza di una politica monetaria adeguatamente bilanciata per affrontare l’inflazione. Sebbene si preveda che l’inflazione possa risalire nell’ultima parte dell’anno corrente, l’obiettivo è di portarla a stabilizzarsi intorno al 2% nella seconda metà del prossimo anno. Queste aspettative si basano su calcoli che prevedono un’inflazione complessiva in media al 2,5% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e all’1,9% nel 2026.

Tassi Bce: “Probabile taglio dei tassi anche a dicembre”

L’atteso taglio dei tassi della Bce ha tenuto aperta la porta a ulteriori riduzioni dei tassi. “La tempistica di queste, tuttavia, è ancora incerta”, spiega Carsten Brzeski, Global Head of Macro di Ing, precisando come Christine Lagarde non abbia fornito ulteriori indicazioni sul percorso futuro della Bce, oltre a sottolineare l’approccio basato sulle riunioni o dipendente dai dati. “Date le incertezze ancora elevate, l’Eurotower vorrà probabilmente poter basarsi su qualcosa di concreto quando prenderà la prossima decisione sui tassi. E per quanto a volte siano controverse, le proiezioni macroeconomiche dello staff sono la cosa migliore a cui aggrapparsi. Pertanto, il prossimo taglio dei tassi sembra probabile a dicembre, non a ottobre, anche perché non ci saranno molti dati importanti da qui alla prossima riunione”.

Sulla base dell’andamento dell’economia dell’eurozona nei prossimi mesi, il Global Head of Macro di Ing si aspetta che il ritmo del tagli dei tassi accelererà in futuro. “Non quest’anno, ma il prossimo. Perché non quest’anno? Perché attualmente le trattative salariali tedesche e le crescenti aspettative sui prezzi indicano ancora una certa vischiosità dell’inflazione. E dato che i precedenti della Bce nel prevedere l’inflazione in salita sono piuttosto deboli, l’Istituto centrale vorrà essere del tutto sicuro prima di impegnarsi in tagli dei tassi più aggressivi”.

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