L’appello dei Comuni, si sblocchino 9 miliardi di euro per salvare le imprese

Il presidente dell’Anci, Graziano Delrio: “Chiediamo una deroga, potremmo pagare le imprese ma il Patto di stabilità ci blocca” e le imprese chiudono

L’omicidio-suicidio di cui si è reso protagonista un imprenditore umbro nei giorni scorsi è solo l’ultimo gesto disperato che denota un a dir poco elevata tensione sociale. Le piccole imprese italiane vantano miliardi di euro di crediti che, tuttavia, non riescono a riscuotere e il sistema di certificazione dei crediti presentato dal governo lo scorso anno non sembra dare i suoi frutti. Per alleviare una situazione critica i Comuni sono pronti a liberare fino a 9 miliardi di euro, ma hanno bisogno del via libera da parte del governo. “Noi Comuni potremmo benissimo pagare gran parte delle imprese, ma è il Patto di stabilità che ci blocca”, afferma a l’Unità il presidente dell’Anci e sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio.Dei 79 miliardi di debiti della P.A. verso le imprese, 12-13 miliardi sono dei Comuni. “Si tratta di 20-25mila opere pubbliche, appalti con lavori già cantierizzati – spiega Delrio al quotidiano – E alla voce investimenti abbiamo almeno 8-9 miliardi a disposizione per pagarne la gran parte o garantire alle aziende una parte dei pagamenti per evitare che vadano in bancarotta, chiudano e licenzino i lavoratori e non finiscano neanche lavori di pubblica utilità”. Secondo il presidente dell’Anci questa deroga non comporterebbe troppi problemi al rapporto deficit/Pil dell’Italia: “Anche sbloccando questi pagamenti – afferma – (il Paese, ndr), rimarrà comunque entro il rapporto deficit/Pil del 3% come richiesto da Maastricht e a differenza di tanti altri Paesi che invece lo sforeranno. Il tempo è adesso – incalza Siamo stanchi di vedere chiudere le imprese per mancanza di liquidita’ e di accesso al credito. Almeno si paghi il dovuto a chi lavora”.

Il flop della certificazione. Secondo l’Unità solo 3 miliardi su 79 sono stati riscossi dalle imprese attraverso il sistema di certificazione dei crediti voluto dal ministro Corrado Passera. Tra il credito e la certificazione per ottenere liquidità dalle banche, ci sarebbero mesi di procedure; inoltre, aggiunge Delrio, “le banche che fattivamente devono effettuare il pagamento devono essere certe che le aziende non abbiano ceduto il credito ad altri e per questo devono fare lunghi controlli incrociati che prendono altri mesi di tempo. I mesi passano e le aziende muoiono di austerità, il governo ci ha sempre fatto capire che una soluzione si sarebbe trovata per derogare al Patto di stabilità e invece l’unica cosa che ha fatto è stata allargare la stretta anche sui Comuni sotto i 5 mila abitanti”.

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