In tutto sono cento, ma gli incassi assicurati dalle prime dieci tasse assicurano allo Stato ben l’87,5% delle entrate tributarie per un totale di 413,3 miliardi di euro. Le imposte che più si fanno sentire nelle tasche dei cittadini sono principalmente due: Irpef (imposta sui redditi delle persone fisiche) e Iva; la prima garantisce un gettito nelle casse dello Stato che sfiora i 164 miliardi di euro all’anno, la seconda poco più di 93 miliardi di euro. Messe assieme queste due imposte incidono per oltre il 54% sul totale delle entrate tributarie.
IRAP E IRES. A gravare maggiormente sulle aziende, secondo la Cgia di Mestre sono, invece, Irap (Imposta regionale sulle attività produttive), che assicura 33,2 miliardi di gettito all’anno, e Ires (Imposta sul reddito delle società), che consente all’erario di incassare 32,9 miliardi di euro.
Nell’annunciare l’elenco delle 100 tasse che pesano sugli italiani, la Cgia ha voluto riportare lo stesso titolo di un grande successo editoriale uscito negli anni ’80, Le cento tasse degli italiani, scritto dai professori Giulio Tremonti e Giuseppe Vitaletti. “Dopo poco più di 25 anni le cose sono rimaste le stesse – si sottolinea dalla Cgia – O meglio: se oggi gli italiani si ritrovano, più o meno, con lo stesso numero di tasse da pagare, la fisionomia del nostro sistema tributario è comunque cambiata. Molte tasse sono state introdotte ex novo, altre sono state cancellate, altre ancora hanno subito profonde modifiche. Da allora, però, la pressione tributaria (data dal rapporto tra le imposte, le tasse e i tributi versati sul Pil) è aumentata di 9 punti. Se nel 1986 era pari al 21,3 per cento, quest’anno dovrebbe attestarsi al 30,3 per cento. Pertanto, questi nove punti di differenza corrispondono a 140 miliardi di euro di tasse che gli italiani pagano in più rispetto al 1986”.
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