Le imprese denunciano l’inefficacia del Dl Bollette: chiedono misure mirate

Le imprese lamentano l’efficacia del Dl Bollette: chiedono misure efficaci sull’energia© Shutterstock

Nonostante sia stato pensato per alleviare il costo dell’energia per famiglie e imprese il Dl Bollette è stato giudicato inefficace. A denunciarlo è stato, fra gli altri, Aurelio Regina, delegato del presidente di Confindustria per l’energia. 

Al di là della misura sulla compensazione dei costi indiretti ETS, che era già prevista dalla legge di bilancio e doveva essere applicata da tempo, per un valore di 600 milioni di euro nel decreto “non c’è nulla per le imprese”, fa sapere Regina, specificando come ci sia già una norma europea che però in Italia non viene attuata.

Le lamentele delle imprese sul Dl Bollette

È stata giudicata “una pazzia” il fatto che non sia stata applicata la norma che azzera gli oneri di sistema alle utenze in bassa tensione anche alle utenze delle imprese allacciate in media tensione – tutte le pmi –  senza incidere sul bilancio pubblico, ma redistribuendo proporzionalmente il beneficio tra bassa e media tensione.

Il costo di tutta l’industria italiana, in termini di energia, supera abbondantemente i 20 miliardi di euro all’anno, le imprese continuano a subire uno spread energetico che supera il 35% e che arriva a toccare più dell’80% considerando il resto dell’Europa, gli Stati Uniti e la Cina.

Si tratta di “quelle imprese che realizzano l’export di 626 miliardi di euro che tiene in vita la nostra economia – ha spiegato Aurelio Regina – Tra l’altro ciò avviene in un momento delicato come quello che stiamo vivendo, con la guerra dei dazi che rischia di abbattere la marginalità delle imprese e di minarne la sopravvivenza”.

Cosa prevede il Decreto sull’energia

Le imprese lamentano l’inefficacia del Dl Bollette che stanzia 3 miliardi di euro. Fra gli interventi principali sono previsti un contributo straordinario di 200 euro in favore dei nuclei familiari con Isee fino a 25mila euro, una maggiore tutela dei clienti vulnerabili, l’addio al click day e lo sconto in fattura per ottenere il bonus elettrodomestici.

“Non è stata approvata nessuna delle misure a costo zero proposte da Confindustria”, ha denunciato Regina, riferendosi anche a quella che permetterebbe nelle aree produttive di ottenere l’autorizzazione alla produzione di energia rinnovabile per autoconsumo. È stato chiesto, senza ottenere accoglimento, anche di “eliminare il differenziale tra le quotazioni del prezzo del gas italiano e quello del Centro-Nord Europa che avrebbe ridotto i costi di circa 1,3 miliardi di euro all’anno”.

Lo stesso esito è stato registrato per la “proposta per una release di gas e biometano per un valore di circa 600-700 milioni di euro, senza impattare sui conti pubblici o sulle bollette, che avrebbe abbassato il prezzo del gas per tre anni per le imprese italiane e le avrebbe accompagnate nel percorso di decarbonizzazione, come è stato fatto con l’Energy Release che riguarda l’elettricità”, ha concluso Aurelio Regina.

Resta sempre aggiornato con il nuovo canale Whatsapp di Business People
© Riproduzione riservata