Leonardo, boom di ordini: 118 miliardi di euro entro il 2029

Leonardo approva il piano 2025-2029 ed entra nel mercato dei satelliti a orbita bassa, ad annunciarlo è stato il Ceo Roberto Cingolani che ha parlato di una “nuova costellazione di 18 satelliti militari finanziati principalmente dal ministero della Difesa”.

Secondo le stime saranno operativi fra il 2027 e il 2028 e saranno 12 standard e sei a infrarossi. Il budget si muove “nel range di 900 milioni, di cui 500 già allocati dal ministero della Difesa”, ha detto Cingolani.

I satelliti di Leonardo

Nei piani di Leonardo c’è anche il lancio di 20 satelliti da utilizzare a fini civili, perlopiù per osservare la Terra, per la geolocalizzazione e per servizi di monitoraggio. Si tratta di un argomento sensibile, questo, visti gli attriti in Parlamento sul ddl Spazio, che per alcuni è stato creato per favorire Starlink di Elon Musk. Inoltre, in Commissione europea, si sta discutendo del piano di riarmo a scopo difensivo.

Il piano 2025-2029 con un boom di domanda

Oltre ad approvare il piano 2025-2029 aggiornato, il Cda di Leonardo ha deciso di proporre all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 0,52 euro, a valere sull’utile dell’esercizio 2024 e che verranno pagati dal 25 giugno 2025. Si tratta di una crescita del 90%.

Inoltre, si prevedono per il 2029 ordini per 26,2 miliardi di euro, in crescita notevole rispetto ai 20,9 miliardi del 2024. I ricavi si stimano attorno ai 24 miliardi di euro, a fronte dei 17,8 miliardi del 2024; mentre Ebtida a 2,8 miliardi di euro, rispetto agli 1,5 miliardi del 2024 e un Focf a 1,53 miliardi, rispetto agli 0,83 miliardi dell’anno appena trascorso. Nel complesso, si stima un totale di 118 miliardi di euro.

“Il Piano Industriale avviato 12 mesi fa sta consentendo a Leonardo di giocare un ruolo da protagonista nell’attuale scenario competitivo internazionale”, ha aggiunto Roberto Cingolani. “La massiccia digitalizzazione e razionalizzazione di prodotti e servizi, le iniziative di efficienza e riduzione dei costi a livello di Gruppo hanno sbloccato il potenziale di crescita organica del business oltre ogni aspettativa”.