Salvo smentite Orio al Serio sarà il primo comune d’Italia ad avventurarsi nel territorio inesplorato del commercio esteso fino alle ore piccole. È quanto si legge sul Corriere della Sera di martedì 3 gennaio che, parlando dell’iniziativa del centro commerciale Orio Center, fotografa una situazione comune in tutta Italia: quella delle liberalizzazioni degli orari d’apertura dei negozi che sta suscitando polemiche da Nord a Sud. L’obiettivo è quello di rilanciare l’economia e portare vantaggi per i consumatori nei prezzi e nelle abitudini di vita, ma associazioni come Confcommercio e i principali sindacati sono scettici sulla nuova disposizione del governo: la libertà di orario, e ma anche nessun obbligo sui turni di chiusura, non può nulla contro la mancanza di disponibilità dei consumatori. Nonostante tutto il comune di Orio al Serio ci prova. Il 5, 6 e 7 gennaio i 200 negozi della struttura che si affaccia davanti all’aeroporto resteranno aperti fino alle 24 (due ore in più rispetto al normale); una scelta che, spiega il sindaco Battista Pievani al Corriere “può essere favorita dalla presenza dell’aeroporto che garantisce un costante afflusso di persone”; anche se qualche dipendente inizia a lamentarsi per orari difficilmente conciliabili con una famiglia. Intanto la protesta in Toscana è sfociata con la minaccia di ricorso alla Corte Costituzionale da parte del presidente della Regione Enrico Rossi: “La liberalizzazione selvaggia è una batosta per le piccole imprese, non è il consumismo la risposta alla crisi” afferma dalle pagine del quotidiano di via Solferino sottolineando che, la disposizione del governo, costringerà chi lavora nei negozi a essere incatenato al banco. Dove finiscono la persona, la sua vita privata, i suoi diritti?”. La partita resta aperta.
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