Meno utili ed elettrico: Porsche riscrive la strategia

La casa di Stoccarda rallenta sulla mobilità elettrica e taglia 3.900 posti

Da sinistra, il Ceo di Porsche, Oliver Blume, e il Cfo Jochen Breckner

Porsche chiude il 2024 con un utile operativo in calo del 22,6% a 5,6 miliardi di euro, mentre i ricavi scendono dell’1% a 40,1 miliardi. Il calo più significativo riguarda l’utile netto, che si contrae del 30,3% a 3,59 miliardi. A pesare sono soprattutto la frenata del mercato cinese (-28%) e la domanda di auto elettriche inferiore alle attese.

Nonostante la pressione sui conti, il dividendo resta invariato a 2,3 euro per azione. La strategia della casa tedesca si sta adattando al nuovo contesto. Dopo aver puntato sull’elettrico, Porsche rilancia sui motori a combustione interna e sugli ibridi plug-in, rinviando l’elettrificazione di massa.

Negli Stati Uniti, ora il primo mercato per il brand, debutterà a fine anno la versione elettrica della Cayenne, mentre un nuovo Suv endotermico arriverà entro fine decennio. Tuttavia, la prospettiva di nuovi dazi statunitensi al 25% preoccupa la casa automobilistica, che valuta un aumento dei prezzi per proteggere i margini. Sul fronte occupazionale, la ristrutturazione annunciata prevede il taglio di 3.900 posti di lavoro, tra pensionamenti e mancati rinnovi di contratti a termine. Il Cfo Jochen Breckner ha anticipato che gli investimenti per 800 milioni nei nuovi modelli impatteranno negativamente i conti del 2025, anno in cui il margine operativo potrebbe scendere tra il 10% e il 12%, rispetto al 14,1% del 2024. La sfida sarà mantenere la redditività mentre il titolo in Borsa continua a soffrire, avendo perso oltre il 33% rispetto al prezzo di debutto.

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