“A chi serve dichiarare il fallimento? Quali vantaggi avranno i creditori su questa scelta?”. È la domanda di Rossella Strippoli, uno dei tre commissari nominati per il salvataggio di Mariella Burani e che, per il momento non trova risposta all’indomani della decisione del tribunale di Reggio Emilia che ha decretato il fallimento per lo storico marchio italiano di moda. Oltre a Strippoli, i commissari Giampiero Martini e Francesco Ruscigno erano impegnati da tempo per il salvataggio del gruppo di Cavriago; la decisione della sezione fallimentare del tribunale emiliano – riportata dal Corriere della Sera – ha spiazzato un po’ tutti anche perché i commissari avevano presentato un’istanza per trattative molto avanzate con un possibile acquirente e per la quale si attendeva il parere del comitato di sorveglianza il 12 giugno. Senza dimenticare che l’azienda avrebbe potuto beneficiare a breve del decreto legislativo “Salva Emilia” che sospenderebbe i termini civili per le aziende della regione colpita dal terremoto. La decisione del giudice, che ha deliberato la conversione dell’amministrazione straordinaria di Mariella Burani in fallimento, sarà impugnata in Appello.
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