Northvolt dichiara fallimento: non riesce a emergere con le batterie per auto elettriche

Northvolt dichiara fallimento: le cause e il futuro© Shutterstock

Non sono bastati i 13 miliardi di euro raccolti da Volkswagen, Bmw, Goldman Sachs, Blackrock e Fondaco Sgr: Northvolt ha dichiarato fallimento, senza riuscire nell’impresa di diventare leader nel settore delle batterie per auto elettriche. Un obiettivo, questo, che avrebbe permesso all’Europa di diventare autonoma dalle importazioni estere.

È successo dopo aver ricevuto la cancellazione di vari ordini da parte di alcuni costruttori e non essere riuscita a trovare nuovi finanziatori. Un epilogo inatteso ma inevitabile, visti i recenti avvenimenti. Con un debito di circa 7,5 miliardi di euro, infatti, l’azienda svedese non è riuscita a ottenere i finanziamenti necessari per proseguire le operazioni.

La cancellazione degli ordini Volkswagen e Bmw

Fondata nel 2015, in dieci anni la startup Northvolt ha raccolto 13 miliardi di euro fra capitale di rischio e finanziamenti. Fra gli azionisti figurano realtà solide come Goldman Sachs, BlackRock e Fondaco. Tra i soci, però, ci sono anche Volkswagen e Bmw. Il loro rallentamento nel settore delle auto elettriche ha dato il via al crollo dell’azienda di origini svedesi. Bmw, per esempio, ha cancellato un ordine da 2 miliardi di euro. 

I progetti di espansione troppo ottimistici, poi, hanno dato il colpo di grazia creando una tensione finanziaria insostenibile. La società ha chiesto protezione dai creditori prima negli Stati Uniti e ora anche in Svezia, dove ha sede. Adesso, un liquidatore giudiziale procederà alla vendita delle attività di Northvolt con l’obiettivo di soddisfare, per quanto possibile, i creditori che hanno prestato oltre cinque miliardi alla startup. La cessione potrà avvenire in un’unica soluzione oppure tramite una divisione delle varie attività.

Le conseguenze per i dipendenti e il settore

Northvolt, dichiarando fallimento, ha messo nei guai più di 5 mila dipendenti, di questi circa 1.800 sono iscritti al sindacato IF Metall. “Molte cose sono andate storte e ora il prezzo lo pagano i nostri membri”, ha dichiarato la portavoce sindacale, Marie Nilsson. La speranza è che le attività in Germania, Nord America e Polonia possano salvare la situazione.

L’intero settore ha sentito il peso del fallimento. Porsche, che aveva contratti con l’azienda, sta cercando nuovi fornitori. “L’Europa ha bisogno di sviluppatori di batterie competenti”, ha detto Oliver Blume, Ceo del Gruppo Volkswagen e di Porsche.

Intanto, ci sono alcuni soggetti interessati ad acquistare parte dell’azienda. Scania vuole comprare Northvolt Industrial, senza che la sua produzione di camion elettrici venga intaccata, ma anche il Governo tedesco sta cercando nuovi investitori. L’obiettivo è non diventare ancora più dipendenti dei fornitori asiatici.

Resta sempre aggiornato con il nuovo canale Whatsapp di Business People
© Riproduzione riservata