Guardandola dall’esterno quella di Intel sembra quasi una lunga agonia, la caduta di un gigante che non riesce a rialzarsi. L’ultimo durissimo colpo arriva dalla sua assenza nel Dow Jones Industrial Average (DJIA) e dal fatto che a prendere il suo posto sarà Nvidia, il colosso dei chip noto per il suo ruolo fondamentale nell’addestramento dell’intelligenza artificiale.
L’ingresso di Nvidia è stato annunciato da S&P Dow Jones Indices e sarà ufficiale dalla prossima settimana. Occorre però analizzarlo per avere un’idea della sua rilevanza: se da una parte è chiaramente un cambiamento nella composizione di uno degli indici azionari più prestigiosi al mondo, che seleziona le aziende sia per una questione di capitalizzazione di mercato, che per rappresentatività nel settore e per stabilità finanziaria, dall’altra parte è anche un segnale forte sull’importanza dell’evoluzione dell’industria tecnologica.
È infatti innegabile che il trionfo di Nvidia sia legato alla capacità di capitalizzare la domanda crescente di capacità di calcolo per l’intelligenza artificiale. La società sta attualmente dominando il mercato senza veri rivali e ha anche raggiunto un traguardo straordinario: diventare la società con uno dei valori di mercato più elevati al mondo, superando giganti come Microsoft e Apple.
La sostituzione riflette dunque la crescente importanza delle tecnologie legate all’AI, ma segna anche un cambiamento nella percezione degli investitori riguardo ai leader del mercato. Prendiamo la stessa Intel: dopo 25 anni nel DJIA, l’uscita dell’azienda segna la fine di un’era. Intel, che una volta era il leader indiscusso nel settore dei microchip, ha visto i suoi profitti erodersi.
Ha registrato una perdita di 16,6 miliardi di dollari nel terzo trimestre del 2024, rispetto a un utile netto di circa 300 milioni di dollari nello stesso periodo del 2023. Questo declino è attribuibile alla sua incapacità di tenere il passo con l’accelerazione del mercato dell’AI e a una serie di decisioni strategiche discutibili, tra cui l’opportunità persa di acquisire proprio Nvidia nel 2005, proposta che fu scartata all’epoca.
In aggiunta, Intel sta attualmente affrontando una ristrutturazione significativa, che include un taglio del personale del 15% per risparmiare 10 miliardi di dollari. Queste manovre evidenziano non solo la crisi dell’azienda, ma anche una necessità urgente di riposizionamento in un mercato in rapida evoluzione.
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