È in Italia da 14 anni e, in questi anni, Amazon ha proseguito lungo una strada punteggiata da investimenti sia per accrescere (com’è ovvio) il proprio successo, sia per rappresentare una fonte di innovazione e di sviluppo tecnologico ed economico per l’Italia intera.
Guardando ai numeri, dal 2010 la multinazionale di Seattle ha investito nel nostro Paese oltre 20 miliardi di euro, di cui più di 4 miliardi di euro solo nel corso del 2023. E proprio nel 2023, per altro, ha superato il proprio record precedente, registrando ricavi per 10 miliardi di euro.
Rispetto al 2022 si parla di un 6% in più, che però va contestualizzato e unito ai salti avanti degli ultimi anni. Nel 2019 le vendite di Amazon si attestavano a 4,5 miliardi di euro, mentre nel 2020, anno del lockdown, sono scattate a 7,25 miliardi complice il boom dello shopping online. E non è stato certo un successo passeggero legato all’emergenza Covid, perché la cifra continua a crescere.
Certo, il periodo della pandemia globale ha sicuramente contribuito perché ha di fatto cambiato le abitudini di acquisto di moltissimi italiani. Ma gli investimenti sono stati decisivi, in primis per i miglioramenti che Amazon ha ottenuto: le consegne ancora più rapide (1-2 giorni) sono già realtà e si sta lavorando attivamente per le consegne via drone, che partiranno in Abruzzo nei prossimi mesi (la regione sarà la prima area in Europa a sperimentare le spedizioni dei pacchi in questa modalità).
Ancora, gli investimenti di Amazon si traducono nell’aumento dell’organico, che entro la fine del 2024 in Italia ammonterà a 19 mila dipendenti, altro record della multinazionale dell’e-commerce. Ampliando il numero dei dipendenti, il gruppo Usa si è posizionato al primo posto in termini di creazione di nuovi posti di lavoro nel nostro Paese nel decennio 2014-2023 (secondo i dati di The European House Ambrosetti).
Non solo: è anche al terzo posto guardando all’occupazione totale tra le aziende straniere operanti in Italia e al ventesimo tenendo conto anche delle imprese nazionali. Il colosso globale, per altro, offre ai propri dipendenti opportunità di carriera stabili con stipendi fra i più alti del settore (quello d’ingresso per gli operatori di magazzino è stato fissato a 1.764 euro lorde mensili).
Per il futuro si punta, per altro, a nuovi sviluppi fruttuosi: attualmente l’azienda conta 60 strutture in tutta Italia che includono sedi logistiche, uffici corporate, data center e il servizio clienti e nel 2025 punta ad aprire l’undicesimo centro di distribuzione a Jesi. Per questa apertura sono stati investiti 180 milioni di euro che, secondo le stime, entro tre anni dall’apertura dovrebbero generare mille posti di lavoro a tempo indeterminato, oltre all’indotto generato dalla costruzione e gestione del sito.
“Siamo decisi a svolgere un ruolo attivo nel processo di innovazione del Paese offrendo soluzioni all’avanguardia e sostenibili che possano generare valore aggiunto per le comunità in cui operiamo”, ha commentato la Country Manager di Amazon Italia e Spagna, Mariangela Marseglia. “Siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare e siamo pronti ad affrontare la sfida con determinazione e spirito di collaborazione”.
Infatti, anche se si registra un effetto moltiplicativo degli investimento di Amazon e un impatto positivo sui territori dove l’azienda opera, Marseglia vede ancora molto potenziale che potrebbe essere sfruttato: “Solo unendo le forze e lavorando come sistema Paese – ha concluso – saremo in grado di supportare e continuare a far eccellere l’Italia, culla di creatività e saper fare unico al mondo, sia a livello nazionale che internazionale”.
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