I finanziamenti per il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione, come sottolineato dal ministero dell’Economia, procedono regolarmente – per il 2014, sono stati stanziati altri 20 miliardi – ma tutto questo non basta all’Unione europea, che si prepara ad aprire una procedura d’infrazione per ritardo dei pagamenti della Pa nei confronti dell’Italia, che fatica a mantenere i tempi di pagamento, fissati in 30-60 giorni. L’annuncio è del vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani che, dopo un incontro con l’Ance – “il presidente Paolo Buzzetti mi ha consegnato una documentazione allarmante” – e una risposta insoddisfacente da parte di Roma, ha deciso di “avviare le pratiche necessarie per l’invio di una lettera di messa in mora” al nostro Paese, prima tappa dell’apertura di una procedura d’infrazione Ue. Da Bruxelles Tajani si è detto “insoddisfatto dalla risposta lapalissiana dell’Italia all’Eu Pilot”, la fase che precede l’avvio di una procedura d’infrazione. Il vicepresidente della Commissione Ue non ha fornito una data precisa per l’effettivo invio della lettera, in quanto ci sono “tempi tecnici burocratici necessari”.
LE IMPRESE PERDONO 5,5 MILIARDI. Secondo un rapporto del Centro Studi di Unimpresa in Italia ci sono 215 mila imprese creditrici nei confonti dello Stato e di enti locali, con una media di arretrati pari a 322 mila euro. La media di interessi non incassati da ciascuna impresa è pari a più di 25 mila euro l’anno per un totale di 5,5 miliardi di euro.
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