Ripresa sì, ma fino a un certo punto. Secondo le ultime stime dell’Ocse – l’Organizzazione internazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico – l’Italia sta uscendo dalla recessione, ma “lentamente”; almeno rispetto alle altre grandi economie nel mondo. Nel 2013, infatti, il nostro Paese sarà l’unico tra Francia, Germania, Stati Uniti, Canada, Regno Unito e Giappone a registrare un Pil in calo (-1,8%). Siamo indietro, quindi, ma “il miglioramento è in atto”, ha osservato il capo economista dell’Ocse, Giancarlo Padoan. “Non ci siamo ancora, ma ci saremo presto”, ha affermato all’agenzia Radiocor. Secondo le previsioni dell’Ocse, infatti, il Pil italiano dovrebbe attestarsi a un +0,4% nel 2014. La chiave per la ripresa è nel lavoro. “Occorre assecondare il miglioramento dell’economia con interventi sul mercato occupazionale – ha aggiunto Padoan – da una parte con l’accelerazione e la messa in atto delle riforme già varate e dall’altro con interventi che aumentino l’incentivo per le imprese ad assumere i giovani, magari anche usando strumenti contrattuali di tipo temporaneo all’inizio per poi renderli permanenti”.
Grafico interattivo – Prospettive economiche dell’Ocse
Segnali più positivi arrivano, invece, dall’Eurozona che – sottolinea l’Ocse – sebbene abbia ritrovato la crescita, deve ora occuparsi di ripianare gli squilibri tra Stati membri e rimettere a posto le riserve di capitale delle sue banche, che rimangono vulnerabili alle rinnovate tensioni finanziarie, bancarie e del debito sovrano. Molte banche – ma non le italiane che, secondo Padoan, stanno lentamente migliorando ma devono essere più disponibili a fornire credito all’economia – non sono, infatti, sufficientemente capitalizzate e, gravate da cattivi prestiti.
© Riproduzione riservata