Pet economy a quota 27 mila imprese in Italia: crescono i servizi per animali

In cinque anni +32% per i servizi di cura e +39% per quelli veterinari. Cala il commercio tradizionale, vola l’attenzione alla qualità della vita degli animali

Pet economy a quota 27 mila imprese in Italia: crescono i servizi per animali© Shutterstock

In Italia il settore della pet economy sta vivendo un’evoluzione significativa: meno cuccioli in vetrina, più servizi per la salute e il benessere. Secondo l’ultima analisi Unioncamere-InfoCamere, oggi sono quasi 27 mila le imprese italiane attive nel settore. Ma la notizia non è solo nei numeri: è nel cambio di passo del mercato.

Negli ultimi cinque anni, infatti, le attività legate ai servizi di cura – come toelettatura, pet-sitting e fisioterapia animale – sono cresciute del 32%, con 1.400 nuove realtà. A queste si affiancano i servizi veterinari, in aumento del 39,4%, segno che gli animali vengono ormai trattati alla stregua di veri e propri membri della famiglia. A livello generale, il numero di imprese è rimasto stabile (+0,05% tra 2014 e 2024), ma è la composizione interna del settore a raccontare una trasformazione radicale.

In dieci anni, le imprese legate alla cura degli animali sono quasi raddoppiate (+90,1%), mentre quelle dedicate al commercio di animali sono calate del 17,5%. In forte contrazione anche altri comparti tradizionali: -10,6% per le attività di vendita al dettaglio di animali e prodotti, -21,6% per gli allevamenti di conigli e -34,3% per il commercio all’ingrosso di mangimi. Fa eccezione solo la produzione di alimenti per animali domestici, cresciuta del 28% dal 2019 grazie alla spinta verso cibi personalizzati e di alta qualità.

La Lombardia guida la classifica nazionale con 3.860 imprese, seguita da Campania (2.871) e Lazio (2.770). In Veneto si concentra il maggior numero di allevamenti di conigli, mentre ancora la Lombardia è leader per i servizi di cura, con oltre 1.000 attività. Il Sud Italia mostra una spiccata vocazione commerciale: Campania (1.612 imprese) e Sicilia (1.083) dominano nel retail di piccoli animali. Al Nord, invece, prevalgono i servizi, con Lombardia ed Emilia-Romagna che insieme contano quasi 1.600 imprese dedicate alla cura.

Colpisce il caso della Sicilia che, pur in un contesto generale di contrazione, mantiene una presenza significativa con 2.191 attività. Dietro a questi dati si cela una trasformazione culturale: gli italiani non si accontentano più di nutrire il proprio animale, vogliono garantirgli una vita sana, appagante e felice.

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