È un periodo impegnativo per la multinazionale olandese Royal Philips che, come dimostrano i dati diffusi sui risultati del terzo trimestre dell’esercizio in corso, ha tagliato le sue previsioni di crescita delle vendite per il 2024.
La situazione non è certo critica: il rapporto trimestrale documenta un aumento dei ricavi e dell’utile, spinto soprattutto dai proventi dei diritti di licenza, che hanno contribuito a migliorare i margini. I ricavi hanno raggiunto i 4,4 miliardi di euro, in linea con lo stesso periodo del 2023, mentre l’utile operativo è salito a 337 milioni di euro.
In più, grazie alla riduzione dei costi e alla crescita nei settori chiave, il margine Ebitda adjusted è aumentato dall’anno precedente, raggiungendo l’11,8%, trainato anche da una migliore gestione delle spese legate al business Respironics. Allora perché, come abbiamo accennato, Philips ha ridimensionato le sue previsioni di crescita? La risposta sta nel calo della domanda ospedaliera e consumer in Cina, un mercato chiave per l’azienda.
La contrazione degli ordini, scesi del 2% su base comparabile nel terzo trimestre, riflette un rallentamento della crescita nell’area cinese, mentre altre zone geografiche, in particolare il settore Diagnosi e trattamento negli Stati Uniti, hanno mostrato risultati positivi.
Nonostante l’aumento di ordini globali del 9% nel secondo trimestre, la diminuzione in Cina ha pesato sulle performance complessive. A livello finanziario, la revisione delle prospettive annuali prevede una crescita delle vendite comparabili tra lo 0,5% e l’1,5%, contro le aspettative iniziali superiori al 2%, mentre il margine Ebitda adjusted stimato si assesta intorno all’11,5%.
Philips rimane focalizzata sull’esecuzione del suo piano triennale, che include l’espansione dei margini tramite l’innovazione tecnologica e l’intelligenza artificiale, nonostante le sfide economiche globali. Il titolo, in risposta al ridimensionamento delle previsioni, ha subito una perdita del 17,6% sulla borsa di Amsterdam, con un calo di 800 milioni di euro nel valore della quota di Exor, principale azionista.
Gli analisti di Jefferies, che mantengono un rating underperform, prevedono che le difficoltà della Cina possano pesare fino al 2025, aggravate dai costi legali per il ritiro dal mercato di alcuni dispositivi Philips Respironics.
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