Il nuovo Piano Terna vede investimenti pari a 17,7 miliardi di euro entro il 2028 (il 7% in più rispetto alla strategia precedente). La maggior parte del capitale sarà dedicato al business regolato, per il quale verranno spesi 16,6 miliardi di euro, e sulla digitalizzazione.
In gruppo punta anche alla decarbonizzazione e alla riduzione della sua dipendenza dalle fonti estere. A presentare la nuova strategia è stata l’a.d. Giuseppina Di Foggia, insieme ai risultati 2024 in forte crescita. Si parla di un utile netto pari a +19,9% e 1,06 miliardi di euro e dell’Ebitda attestatasi a +18,3% e 2,56 miliardi. L’Ebit è aumentato del 23,1%, a 1,67 miliardi, e i ricavi sono saliti del 15,5%, che si traduce in 3,68 miliardi di euro.
Dopo il consolidamento, è tempo di investimenti
La società, grazie ai risultati ottenuti nel 2024, può rafforzare anche la politica dei dividendi, fissando un livello minimo di 39,62 centesimi di euro (cedola 2024) per l’intero arco del piano.
Il Piano Terna punta ad aumentare la capacità di generazione rinnovabile, delle infrastrutture di rete e degli accumuli. Inoltre vuole raggiungere l’indipendenza energetica del sistema elettrico italiano.
“Siamo andati oltre le nostre aspettative grazie alla diligenza, alla competenza e alla professionalità delle persone di Terna e ai rapporti più forti con il governo, il regolatore e tutti gli stakeholder”, ha detto Giuseppina Di Foggia.
Terna investirà, già nel 2025, 3,4 miliardi di euro. Si concentrerà sullo sviluppo e l’ammodernamento della rete elettrica nazionale. Il 90% dei progetti di investimento è già stato autorizzato dalle autorità competenti e circa l’80% di essi è coperto da contratti di approvvigionamento. Questo permetterà all’azienda di andare spedita nella realizzazione di un piano “assolutamente sostenibile dal punto di vista finanziario”, ha specificato il Cfo Francesco Beccali.
Rispetto alla precedente strategia, poi, il Piano Terna mira a rafforzare sia lo sforzo diretto al rinnovo degli asset, portando l’asticella a 3,6 miliardi di euro, sia quello destinato alla sicurezza, che passa da 1,7 a 2,3 miliardi. Alla digitalizzazione verranno dedicati 2,4 miliardi di euro.
© Riproduzione riservata