È la tecnologia, in (quasi) tutte le sue declinazioni a plasmare i consumi italiani. I nuclei familiari spendono soprattutto in smartphone e pc e negli ultimi trent’anni la tendenza si è fatta particolarmente evidente: i telefonini hanno guadagnato un +6.500% dell’aumento della spesa pro capite in termini reali.
A dirlo è l’Analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio, che ha realizzato un’indagine approfondita raccogliendo tutti i dati relativi al periodo intercorrente fra il 1995 e il 2024. In questo arco temporale si sono verificati una serie di cambiamenti: come abbiamo già detto c’è stata una crescita esplosiva della telefonia, ma anche i consumi legati alla fruizione del tempo libero hanno registrato, in termini quantitativi, una progressiva tendenza all’incremento.
Secondo Confcommercio, i segmenti di consumo più dinamici sono quelli legati i prodotti audiovisivi e multimediali, ma non solo. Anche i servizi ricreativi e culturali registrano notevoli incrementi, così come le spese per i viaggi, le vacanze e i pasti e le consumazioni fuori casa, anche se non sono riuscite a compensare le perdite accumulate durante la pandemia. In sostanza, sono i consumi connessi al tempo libero che continuano ad aumentare.
La nota più interessante? È che aumentano a scapito di quelli di prodotti tradizionali. Confcommercio rileva che le famiglie italiane sono contenute sugli acquisti di prodotti più tradizionali (alimentazione domestica, abbigliamento e calzature, elettricità, mobili). In effetti questo trend si era già registrato nel corso del 2023, ma si è confermato nel 2024 ed è davvero particolarmente evidente specie se paragonato al 1995.
Infatti, sono sotto i livelli di 30 anni fa le spese per il cibo (-10,6%), e l’abbigliamento (-3,9%). Interessante anche la cifra relativa al consumo di elettricità e gas, che è sceso del 16,6%. A commentare queste cifre è il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli: «Nel 2024 i consumi legati al tempo libero e quelli nella filiera turistica daranno un forte contributo alla crescita. Ma la nostra economia è ancora in una fase di incertezza. Molto dipenderà dalla tenuta dell’occupazione, dalla riduzione dell’inflazione, dagli investimenti del Pnrr, dall’andamento della stagione turistica. E soprattutto dalla piena attuazione della riforma fiscale che può sostenere redditi e consumi delle famiglia».
© Riproduzione riservata