Le polizze catastrofali per le imprese potrebbero entrare in vigore con un ritardo di tre mesi. Sul tavolo c’è la possibilità che si lavori all’approvazione di un decreto legge “a perdere”. Infatti, non verrebbe convertito in legge, ma potrebbe entrare in vigore per fornire il tempo necessario a far passare un emendamento nel primo veicolo legislativo utile, come potrebbe essere il decreto Pa, che deve essere convertito entro la metà di maggio.
Se il rinvio non diventerà realtà, 4,5 milioni di aziende dovranno mettersi in regola entro il 31 marzo 2025 e sottoscrivere un’assicurazione che le protegga da eventuali calamità naturali. Si tratta di tutte le attività con sede legale in Italia o con una stabile organizzazione sul territorio nazionale per cui è prevista l’iscrizione nel registro delle imprese. Sono escluse da questo provvedimento le realtà agricole.
Le microimprese rappresentano più del 90% del campione, ma sono anche quelle meno propense a sottoscrivere prodotti assicurativi. A settembre 2024, soltanto il 3% era coperto solo in parte.
Per quanto riguarda le piccole imprese, la percentuale di chi era completamente scoperto scendeva al 45%, soprattutto al Sud Italia e nelle Isole.
Le aziende non vogliono sottoscrivere le polizze catastrofali
Tre sono le principali motivazioni che spingono gli imprenditori a non sottoscrivere le polizze catastrofali, che potrebbero diventare obbligatori con tre mesi di ritardo rispetto alla tabella di marcia. Il 34% degli intervistati, pari a circa 1,4 milioni di imprese, dichiarava di non avere questo tipo di copertura per via del costo troppo elevato. Tuttavia sembra che non abbiano dei prezzi così alti. Una simulazione di Facile.it, su cinque attività commerciali differenti in tre città campione (Milano, Roma, Palermo) fa emergere dati importanti.
Per un ristorante del valore di 300 mila euro, con un’attrezzatura da 100 mila euro, a Milano, si dovrebbe pagare un premio annuale di circa 350 euro, prezzo che sale a 400 euro a Roma e a 469 euro a Palermo. Un albergo da un milione di euro e attrezzatura per 500 mila euro, sito nel capoluogo lombardo, si parla di un premio assicurativo di circa 700 euro all’anno. Se ci si sposta nella Capitale il costo sale di circa 20 euro per arrivare a oltre mille in Sicilia.
Per un laboratorio di confezioni/abbigliamento da 600 mila euro e attrezzature del valore di 300 mila euro il premio annuo è pari a 480 euro a Milano, a 460 euro a Roma e a 570 euro a Palermo. Per un negozio di alimentari fronte strada da 300 mila euro e attrezzature da 150.000 euro l’importo di un premio assicurativo sarebbe pari a circa 370 euro a Milano, a circa 370 euro a Roma e 400 euro a Palermo.
I costi salgono leggermente per chi gestisce una palestra da 500 mila e attrezzature da 600 mila euro. Facile.it ha conteggiato circa 470 euro per gli imprenditori romani, 600 euro per chi lavora a Palermo e 650 per i milanesi 651 euro di Milano.
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