Polizze catastrofali obbligatorie per le imprese dal 14 marzo 2025: cosa sono e come funzionano

Polizze catastrofali obbligatorie per le imprese dal 14 marzo 2025: come funzionano© Shutterstock

Le polizze catastrofali diventeranno un obbligo per le aziende a partire dal 14 marzo 2025. A deciderlo è stato il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 27 febbraio scorso. Le imprese avranno tempo sino all’ultimo giorno del mese per stipulare un accordo assicurativo che copra eventuali danni causati da calamità naturali e catastrofi.

Le alluvioni, le frane e i terremoti sempre più frequenti rendono necessaria una precauzione del genere. A essere tutelati saranno terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature industriali e commerciali, grazie al decreto inserito nella Legge di Bilancio 2024.

Chi ha l’obbligo di stipulare la polizza 

La norma sulle polizze catastrofali si riferisce sia alle realtà imprenditoriali con sede in Italia che a quelle estere che operano stabilmente sul territorio nazionale e che sono iscritte alla Camera di Commercio.

Chi non si adegua alle nuove direttive perderà le agevolazioni pubbliche e le garanzie statali. Avranno tempo sino a fine anno le aziende che lavorano nella pesca e nell’acquacoltura, mentre sono esenti quelle agricole e con beni immobili irregolari.

Come funzionano le polizze catastrofali

Le polizze catastrofali – come dice il nome stesso – devono coprire i danni materiali e diretti subìti dai beni aziendali a causa di calamità naturali e/o catastrofi. Ogni azienda deve, quindi, valutare le caratteristiche del contratto per essere certa di essere in regola rispetto alle disposizioni ministeriali.

L’obiettivo è quello di tutelare il patrimonio aziendale che manda avanti i prodotti Made in Italy a 360 gradi e proteggere il tessuto imprenditoriale. In questo modo si potrà garantire la continuità operativa e l’accesso a strumenti di supporto pubblico nel caso si verificassero eventuali calamità naturali.

Gli importi versati per coprire l’assicurazione sono deducibili dal reddito d’impresa, secondo le disposizioni di legge in vigore. Per essere sicuri di fare tutto correttamente, gli imprenditori possono chiedere il supporto del proprio consulente fiscale.

Chi non si mette in regola nei tempi e modi previsti dal decreto non avrà delle multe dirette, ma può perdere il diritto di accesso agli aiuti di Stato. Infine le imprese non assicurate, nel caso di eventi estremi come quelli che dovrebbero essere coperti dalla polizza, potrebbero vedere ridotti o tolti i contributi pubblici previsti per il risarcimento dei danni. Un colpo che si andrebbe a sommare ai dazi Usa che Trump ha in mente per i prodotti italiani esportati in tutti gli Stati americani.

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