Sono positivi i dati sul mercato italiano del private equity e venture capital: il primo semestre 2024 ha registrato una raccolta complessiva (sul mercato e captive) pari a 2.831 milioni di euro, in crescita del 43% rispetto alla prima parte del 2023.
A raccogliere e analizzare i dati è stata l’AIFI che, nell’apposito studio condotto in collaborazione con PwC Italia, ha sottolineato un ritorno degli investimenti di grandi dimensioni e ha rilevato come il ruolo degli operatori internazionali si stia consolidando, coprendo un ruolo sempre più strategico per le imprese italiane e per l’economia reale.
Lato investimenti, l’indagine mostra che a prevalere sono le aziende con meno di 50 milioni di fatturato, che rappresentano il 79% del numero totale (87% nel primo semestre del 2023), mentre per ciò che concerne la distribuzione settoriale, in termini di numero, nel comparto ICT sono state realizzate 93 operazioni (31% del totale), nel settore medicale 51 (17%) e nei beni e servizi industriali 49 (16%).
Geograficamente, il 75% delle 267 operazioni realizzate nel primo semestre in Italia è stato realizzato al Nord (pari a 199 investimenti), il 18% al Centro (49) e il restante 7% al Sud e Isole, che totalizza 19 investimenti. A livello regionale, in linea con gli anni precedenti, la Lombardia si è classificata al primo posto in termini di numero di operazioni (120, pari al 45% del totale), seguita da Friuli-Venezia Giulia e Lazio (entrambe 21, 8%).
Guardando l’analisi nel dettaglio (consultabile in pdf), gli operatori che hanno raccolto durante il semestre in oggetto sono stati in tutto 18 e la raccolta sul mercato è stata pari a 2.755 milioni, più che raddoppiata rispetto al 2023. AIFI ha anche fatto focus sulle fonti principali della raccolta sul mercato: fondi pensione e casse di previdenza, 24%, settore pubblico e fondi di fondi istituzionali, 15%, e fondi sovrani, 13%.
Inoltre, emerge che a livello geografico, il 66% dei capitali proviene da investitori domestici. Con riferimento al target di investimento, si prevede di investire il 43% dei capitali raccolti complessivamente in operazioni di expansion e il 35% in buyout. Andando poi all’ammontare investito, l’analisi attesta la cifra a 4.459 milioni di euro, in crescita del 40%.
Come si legge nello studio, sono indicative le operazioni di ammontare superiore a 150 milioni di euro: nel primo semestre di quest’anno se ne contano 7, contro le tre registrate nel 2023. Calo del 14% invece per il numero di operazioni, che si è fermato a 299 contro i 346 dello scorso anno. Aifi indaga infine le operazioni di venture capital, che sono diminuite del 17% in termini di numero (193), mentre l’ammontare investito è aumentato del 21% (494 milioni di euro), testimoniando una maggior dimensione media degli investimenti.
Il buyout ha invece registrato un incremento del 14% per ammontare, pari a 2.528 milioni, mentre il numero, pari a 69, è diminuito dell’8%. L’expansion è stato caratterizzato, invece, da un aumento del 76% dell’ammontare, pari a 370 milioni, e del 28% del numero, con 23 operazioni. Per quanto riguarda le infrastrutture, gli investimenti sono stati 7, contro i 14 dell’anno precedente, ma l’ammontare è cresciuto del 146% (649 milioni di euro). Le operazioni di turnaround sono state solamente 5, per un ammontare pari a 48 milioni (+66%).
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