Rallenta la Cina, ma gli investitori puntano ancora sul mercato del lusso

Secondo Deloitte, più di otto operatori finanziari su dieci continueranno a investire nel mercato del lusso, nonostante diversi fattori rilevanti come il calo - momentaneo - della Cina. Cresce il numero di M&A, calano le Ipo

Rallenta la Cina, ma gli investitori puntano ancora sul mercato del lussoSecondo il report di Deloitte, il settore Apparel & Accessories è tra i più attrattivi per gli investitori© Shutterstock

Nonostante il rallentamento dell’economia cinese e il conseguente impatto sul mercato a livello internazionale, l’83% degli operatori finanziari continuerà a investire nel mercato del lusso. Il dato emerge da report Fashion & Luxury Private Equity and Investors Survey 2024 di Deloitte, presentato oggi a Milano. Lo studio – condotto a livello globale su un panel di oltre 114 aziende – conferma come il settore Fashion & Luxury continui ad attrarre l’interesse degli investitori a livello globale, nonostante diversi fattori rilevanti come la frenata del mercato cinese (68%), l’incertezza macroeconomica (55%), il rischio di interruzione della supply chain (45%), i conflitti internazionali in corso (38%) e le elezioni negli Stati Uniti (21%).

L’interesse dei fondi, ha spiegato Elio Milantoni, Senior Partner M&A di Deloitte Financial Advisory, è soprattutto per “il settore manifatturiero di abbigliamento e accessori (30%), cosmetici e profumi (26%), arredamento (19%) e vendita al dettaglio di abbigliamento e accessori (11%). Inoltre, l’attenzione di più della metà degli investitori è focalizzata principalmente sugli investimenti in aziende di medie e medio-piccole dimensioni, con un chiaro obiettivo di consolidamento del settore Fashion & Luxury”.

Cresce il numero di operazioni M&A, calano le Ipo

Dopo due anni di rallentamento, Deloitte registra un incremento significativo delle operazioni M&A. Nello specifico i settori più attrattivi sono Apparel & Accessories (30%), Cosmetics & Fragrances (26%) e Furniture (19%). Come l’anno precedente, il mercato M&A è stato trainato da settori come Hotel (46 di operazioni in più rispetto al 2022), Apparel & Accessories (+28 deal), Cars (+15 deal) e Yachts (+13 deal). I deal sono invece in calo per Furniture e Cosmetics & Fragrances, rispettivamente a -23 e -8 rispetto all’anno precedente. A livello geografico l’Asia ha mostrato la maggiore crescita con un incremento di +30 deal sul 2022, seguita da Europa (+17) e Nord America (+17). Invece sul fronte delle Ipo il 2023 è stato un anno a rilento per le quotazioni del settore moda, che ha registrato il calo di una Initial Public Offering rispetto al 2022.

Marginalità, andamento stabile per il mercato del lusso

Lo scorso anno la marginalità nel settore Fashion & Luxury è aumentata, con il comparto Personal Luxury Goods (Plg) – che include Apparel & Accessories, Watches & Jewellery, Cosmetics & Fragrances – che ha guadagnato un +2,7% di margine Ebitda rispetto ai valori del 2019, pur registrando una lieve flessione rispetto al 2022 (-0,5%). Gli altri settori del lusso seguono un andamento allineato, riportando un +0,3% di margine Ebitda rispetto al 2019 ma una lieve decrescita rispetto al 2022 (-0,2%). A livello complessivo il comparto riporta un aumento anche rispetto all’anno precedente del +9,6% per Plg e del +12% per altri segmenti di lusso.

Il margine Ebitda medio di settore è del 19,1% nel 2023 (+1,2% vs 2019) mentre il margine più elevato è stato raggiunto dai Personal Luxury Goods (24,7%) guidato dal settore dell’Apparel & Accessories (35,9%), mentre Jet privati e auto di lusso rappresentano i settori a minor marginalità (tra il 10% e il 13% di Ebitda margin). In termini di profittabilità, i settori del lusso presentano una crescita media più che proporzionale rispetto ai ricavi guidati principalmente da Yachting, Mobili e Plg.

“La grande diversificazione del comparto del lusso risulta un fattore chiave in questo momento di incertezza macroeconomica”, sottolinea Federico Bazzani, Partner di Deloitte Financial Advisory. “Il settore dell’abbigliamento e accessori rimane ancora estremamente attrattivo per gli investitori, i quali possono giocare un ruolo importante per favorire lo sviluppo della filiera e della manifattura, anche attraverso strategie di aggregazione. Il settore dello Yachting risulta essere uno dei comparti maggiormente in crescita sia in termini di ricavi che di marginalità, mostrando un numero crescente di transazioni insieme ad altri settori esperienziali come l’ospitalità, che possono rappresentare un volano di crescita per il paese”.

La Cina rallenta, ma non per sempre

Nonostante il recente rallentamento, il mercato cinese resta comunque un punto di riferimento per gli investitori del settore Fashion & Luxury. “La Cina è destinata a superare l’Europa e le Americhe per diventare il più grande mercato del lusso a livello globale con quasi il 25% degli acquisti entro il 2030″, afferma Ida Palombella, Global Fashion & Luxury Co-leader di Deloitte. “Molte aziende stanno attuando strategie ad hoc per raggiungere le generazioni più giovani, investendo molto in soluzioni informatiche e digitali in quanto le generazioni Y, Z e Alpha rappresenteranno quasi l’85% degli acquisti globali entro il 2030. Ed entro quell’anno si prevede che i negozi monomarca e l’online diventeranno i canali principali per gli acquisti di lusso con quasi il 60% di quota di mercato. Per sostenere la crescita futura, infine, le aziende stanno investendo in infrastrutture tecnologiche più solide e su una strategia di prezzo basata sull’esclusività e sul concetto di edizione limitata”.

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