Le Società Benefit battono quelle tradizionali nel fatturato (ma non solo)

Queste società crescono più in fretta delle aziende tradizionali: più fatturato, più assunzioni e salari in aumento. I risultati di una Ricerca nazionale presentata a Roma

Le Società Benefit battono quelle tradizionali nel fatturato (ma non solo)© Getty Images

Numeri alla mano, la crescita delle Società Benefit in Italia non è più una scommessa, ma una certezza. Con un fatturato in crescita del 26% rispetto al +15,4% delle imprese tradizionali e oltre 4.500 aziende registrate a fine 2024 (+27% in un anno), il modello delle Società Benefit dimostra che fare impresa in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, ambiente e stakeholder non è solo etico, ma anche redditizio. I dati emergono dalla Ricerca nazionale sulle Società Benefit 2025, appena presentata a Roma durante l’evento Un’ondata di innovazione e frutto del lavoro di un team di ricerca che ha coinvolto Nativa, il Research Department di Intesa Sanpaolo, InfoCamere, l’Università di Padova, la Camera di Commercio di Brindisi-Taranto e Assobenefit.

L’idea alla base delle Società Benefit è quella di integrare nel business obiettivi economici e impatto positivo per la collettività, senza sacrificare la performance finanziaria. Questo modello, introdotto nel 2016 in Italia, ha trovato terreno fertile e oggi conta 4.593 imprese, in crescita del 27% rispetto all’anno precedente. Queste aziende impiegano oltre 217 mila persone e generano un valore della produzione che sfiora i 62 miliardi di euro.

La loro presenza è particolarmente rilevante in Lombardia, con 1.500 aziende, seguita dal Lazio con 509 e dal Veneto con 470. Anche a livello di incidenza sul totale delle imprese, Milano, Trieste e Trento guidano la classifica.

Oltre alla crescita del fatturato, la ricerca evidenzia come le Società Benefit investano più delle aziende tradizionali su leve strategiche come innovazione, sostenibilità e internazionalizzazione. La redistribuzione del valore generato è un altro elemento distintivo: il costo del lavoro è aumentato del 25,9%, quasi il doppio rispetto al 12,5% registrato dalle non-benefit. Questo significa più risorse destinate ai dipendenti, un segnale forte in un periodo caratterizzato da spinte inflazionistiche e da una crescente attenzione al benessere aziendale.

Guardando alla composizione del management, le Società Benefit si distinguono per una maggiore attenzione alla parità di genere e alla presenza di giovani nei board. Le donne trovano maggiore spazio nei Consigli di amministrazione, con il 48% delle Società Benefit che presenta almeno una presenza femminile, rispetto al 38% delle aziende non-benefit.

Anche gli under 40 sono più presenti nei board delle Società Benefit, con una quota del 27,9%, che sale al 30,4% nel Mezzogiorno. La leadership giovanile si traduce in maggiore dinamismo e innovazione: tra il 2021 e il 2023, le Società Benefit guidate da giovani hanno registrato una crescita media del fatturato del 30,6%, contro il 23,5% delle imprese con board tutto over 65. Inoltre, queste imprese mostrano una maggiore propensione ad assumere (+20% vs +11%) e a riconoscere aumenti salariali più elevati (+34,5% vs + 23,2%), valorizzando il capitale umano e rafforzando la propria competitività.

L’impegno crescente in ambito ambientale e di governance di queste società sta influenzando anche le imprese tradizionali, che iniziano a integrare principi di sostenibilità nei propri processi, attratte dai vantaggi in termini di competitività e reputazione.

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