È una notizia che ha suscitato non poche reazioni, peraltro contrastanti: il governo spagnolo ha multato cinque compagnie aeree low-cost per un totale di quasi 179 milioni di euro, accusandole di pratiche “abusive” legate ai costi extra su servizi che dovrebbero essere inclusi nel prezzo del biglietto: dal supplemento per il bagaglio a mano fino alla scelta del posto, la lista delle imposizioni ritenute scorrette è davvero lunga.
Come si legge nella nota stampa rilasciata dal Ministero dei Diritti Sociali e del Consumo spagnolo, le compagnie sotto accusa sono Ryanair, Vueling, easyJet, Norwegian e Volotea e le multe sono la conseguenza di un’inchiesta che ha messo in luce diverse pratiche ritenute lesive per i consumatori. Come abbiamo già accennato, tra i principali bersagli c’è l’addebito di costi per il bagaglio a mano, che in passato era incluso nel prezzo del biglietto, ma non solo.
La Spagna ha acceso i riflettori anche sulla prenotazione di posti vicini soprattutto a bambini o persone non autosufficienti, una pratica che è stata giudicata discriminatoria. Il Ministero ha inoltre contestato la mancanza di trasparenza nelle informazioni precontrattuali sul prezzo finale oltre che l’impossibilità di pagare in contanti per i servizi aggiuntivi a bordo e negli aeroporti spagnoli.
Un’altra accusa ha messo sotto esame anche le elevate tariffe per la stampa della carta d’imbarco in aeroporto. Va precisato che, come riporta anche El Pais, a portare il Ministero a guardare in direzione delle compagnie aeree low cost sono state diverse associazioni di consumatori, che da tempo sollevano il tema dei cosiddetti prezzi nascosti che in realtà non sono degli extra, ma servizi necessari che non dovrebbero essere soggetti a un pagamento separato.
Dall’altra parte, però, il provvedimento spagnolo sembra arrivare al momento perfetto: già da qualche tempo l’attenzione sui modelli di business delle compagnie aeree low-cost è cresciuta esponenzialmente. Queste compagnie basano spessissimo buona parte dei loro ricavi proprio da questi “servizi extra”: i costi aggiuntivi, infatti possono arrivare a rappresentare il 50-55% dei ricavi complessivi.
Nel caso spagnolo a essere particolarmente colpita è Ryanair, che ha ricevuto la multa più alta, pari a 107 milioni di euro (seguono Vueling con 39,26 milioni, easyJet con 29,09 milioni, Norwegian con 1,61 milioni e Volotea con 1,19 milioni). La società irlandese però non ha fatto attendere la sua reazione.
Sulle pagine del The Guardian il ceo Michael O’Leary ha dichiarato che le multe sono «illegali e infondate, inventate dal Ministero degli Affari dei Consumatori spagnolo per ragioni politiche: violano chiaramente la legge dell’Unione Europea».
«Per molti anni Ryanair – prosegue O’Leary – si è basata su tariffe per i bagagli e tariffe per il check-in in aeroporto. L’obiettivo era quello di dare scelta ai passeggeri: noi trasformiamo ciò che risparmiamo su questi costi in tariffe più basse per consumatori». Secondo il ceo di Ryanair la decisione di fare multe del genere potrebbe mettere in pericolo la libertà delle compagnie di fissare i propri prezzi in un mercato competitivo.
Anche l’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo (Iata) ha bocciato la decisione spagnola, definendola “sconvolgente” e avvertendo che potrebbe portare a un aumento dei prezzi per i consumatori, dato che le compagnie sarebbero costrette a includere tutti i costi nel prezzo del biglietto base. Ora, le cinque compagnie hanno due mesi per presentare il loro ricorso presso il tribunale dell’Audiencia Nacional.
Se i ricorsi non dovessero avere successo, le sanzioni potrebbero avere un impatto significativo sulle pratiche commerciali delle compagnie aeree, non solo nella penisola iberica ma anche in altri Paesi europei, qualora altre nazioni decidessero di seguire l’esempio della Spagna.
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