Starlink vs Eutelsat: continua la sfida sull’economia spaziale fra Musk e l’Europa

Dopo la protesta rispetto all’approvazione alla Camera del ddl Spazio, che secondo le opposizioni sarebbe stato creato per favorire SpaceX e il suo fondatore Elon Musk, a sfidare Starlink ci pensa il sistema Made in France, Eutelsat. Ma, secondo gli esperti non c’è gara: gli Usa combattono 7 mila satelliti, un’enormità se si pensa ai quasi 700 dell’azienda europea.

Tuttavia, le origini Eutelsat, che ha parlato di “colloqui molto positivi” con il Governo Meloni, potrebbero essere un dettaglio che piace ai partiti di opposizione. Resta il fatto che 670 satelliti contro gli 8.500, che Musk dovrebbe mettere in campo entro la fine dell’anno, sono davvero pochi e rischiano di non poter essere davvero competitivi.

I bilanci di Starlink e Eutelsat

Secondo gli analisti, SpaceX, valutata 350 miliardi di dollari, dovrebbe chiudere il 2025 con più di 22 miliardi di fatturato, a +56% rispetto al 2024. Eutelsat viaggia su numeri decisamente inferiori, con un fatturato di 1,2 miliardi di euro al 30 giugno 2024. Da giugno a dicembre, prima metà dell’anno fiscale 2024-2025, si è visto un aumento delle vendite pari al 5,9%, che si traduce in un fatturato da 606,2 milioni di euro.

In alternativa a Starlink, più che Eutelsat, potrebbe entrare in gioco Leonardo, che controlla già il 67% di Telespazio (il 33% è di Thales). L’azienda italiana è in trattativa con Airbus e con la stessa Thales per stabilire un’alleanza europea che riesca davvero a contrastare la potenza economica e tecnologica di Elon Musk. Inoltre l’Asi l’Agenzia spaziale italiana, sta cercando di capire quale sia il grado di fattibilità di una costellazione italiana e Leonardo potrebbe entrare nel progetto che vedrebbe Starlink solo come lanciatore.

L’Italia è sesta al mondo per budget dedicato all’economia spaziale, con 2,11 miliardi di dollari spesi nel 2023, e ha 400 pmi e startup che operano nel settore e che muovono un giro d’affari di 3 miliardi. Nel gioco Ue potrebbe entrare Iris 2, la costellazione europea da 2,4 miliardi, che però non sarà operativa prima del 2030.