Startup innovative, Italia quarta in Europa: raddoppiate in 8 anni

Il report di Unioncamere evidenzia l'incremento: regioni come Campania e Lombardia guidano la crescita, con performance economiche superiori rispetto alle imprese tradizionali

Raddoppiate le startup innovative in Italia: da 5700 a 12mila in otto anni© Shutterstock

Sono oltre 12mila e sono raddoppiate rispetto al 2016: le startup innovative sono sempre più importanti in Italia e il loro impatto (e valore) cresce anno dopo anno, andando di pari passo con le evoluzioni e i cambiamenti fisiologici di tutti i settori legati alla tecnologia.

A dipingere un quadro dettagliato della situazione è Unioncamere, che con il supporto del Centro Studi Tagliacarne ha condotto un’analisi approfondita sul fenomeno partendo dai dati raccolti da Infocamere e da European Startup Dashboard. L’analisi evidenzia tendenze, risultati e potenzialità future di questo settore in rapida espansione e sottolinea, come dicevamo, che il numero in Italia è passato da circa 5.700 nel 2016 a oltre 12mila nel 2024, un incremento che posiziona il Paese al quarto posto in Europa.

Prima di proseguire, vale però la pena ricordare che le startup innovative sono società di capitali (incluse quelle costituite in forma cooperativa) che rispettano specifici requisiti definiti dalla normativa italiana: si basano sullo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. Alla luce di ciò è molto interessante rilevare che queste realtà sono nate in in maniera particolarmente marcata in alcune aree geografiche: nel Mezzogiorno, per esempio, il numero è più che raddoppiato con un rapporto di 2,6 tra il valore del 2024 e quello del 2016.

La Campania ha registrato una crescita ancora più rilevante, con un aumento di oltre quattro volte, mentre Molise e Lombardia hanno visto rispettivamente incrementi di 3,5 e 2,6. Non è tutto qui: la ricerca sottolinea come le startup innovative presentino performance economiche superiori rispetto a quelle non innovative, con ricavi in crescita del 137% rispetto al +95,5% delle altre aziende nel triennio 2021-2023.

Ciò è particolarmente significativo se si considera che queste imprese nascono spesso con una bassa capitalizzazione iniziale, ma riescono a dimostrare una notevole capacità di crescita grazie all’accesso a strumenti di finanza innovativa e al supporto di ecosistemi specializzati. Anche la produttività del lavoro e il numero di dipendenti mostrano incrementi significativi, con tassi rispettivamente del 64,1% e del 48,5%. Un elemento distintivo? La loro forte vocazione all’investimento in asset intangibili, come ricerca e sviluppo e software, con un aumento del loro valore del 108,5% nel biennio 2021-2023.

Una tendenza che si riflette nella maggiore propensione a detenere brevetti a livello internazionale: il 4,1% di queste società, pari a 497 startup, detiene brevetti tecnologici strategici legati alla transizione digitale e green, come intelligenza artificiale, robotica e tecnologie Net-Zero. Infine, il report sottolinea che quasi il 7% delle startup ha inoltre compiuto un significativo scale-up, superando il milione di euro di fatturato o capitale sociale tra il 2019 e il 2023: un passo avanti degno di nota, che garantisce la competitività dell’Italia in un panorama europeo e globale in cui l’innovazione tecnologica è la chiave per il futuro economico.

Resta sempre aggiornato con il nuovo canale Whatsapp di Business People
© Riproduzione riservata