Stellantis, il Ceo Tavares: “Chiudere fabbriche? Non si escluda nulla”

Stellantis, il Ceo Tavares: “Chiudere fabbriche? Non si escluda nulla”Photo by Stefano Guidi/Getty Images

Non si può escludere che Stellantis arrivi alla decisione di chiudere alcune fabbriche di produzione. È quanto fatto intendere dal Ceo del marchio automobilistico, Carlos Tavares, al quotidiano francese Les Echos in occasione dell’apertura del Salone dell’auto di Parigi. Il manager, che solo pochi giorni prima e nel corso di un’audizione al Parlamento italiano, aveva fatto intendere che il gruppo non aveva alcuna intenzione di abbandonare l’Italia, non ha potuto escludere scenari estremi di fronte a una possibile avanzata dei produttori cinesi in Europa.

Secondo Tavares, il problema attuale nel mercato dell’automotive non è tanto nella redditività quanto nella competitività. Sulla possibilità che i ricavi di Stellantis riescano a mantenere livelli a doppia cifra, il manager ha affermato: “È una discussione di competenza del Cda, io faccio delle proposte e loro le approvano o meno. Se guadagneremo meno, dovremo adeguare di conseguenza il nostro livello di investimenti e vedere se riusciremo a progredire con la stessa rapidità dei nostri concorrenti cinesi”.

Il Ceo di Stellantis, che ha evidenziato i 14 miliardi di euro investiti lo scorso anno dal Gruppo, h sottolineato come il tema non sia mantenere elevati i margini di rendimento, ma la competitività dell’azienda. “Un margine a due cifre è un impegno che ho preso nell’ambito del piano Dare Forward 2030, presentato nel 2022. Se il contesto rende completamente insensato il raggiungimento di questo obiettivo, non ci aggrapperemo a esso a tutti i costi. Non siamo pazzi”. Il nodo cruciale, “non riguarda tanto i margini a due cifre, quanto la necessità di mantenere l’azienda competitiva, di mantenere una redditività sufficiente per investire e stare al passo con i migliori del mondo. Altrimenti, tra tre o cinque anni ci troveremo in guai seri, con un sotto-investimento forzato dovuto all’autocompiacimento per la redditività”.

Tornando al tema delle fabbriche, di fronte all’attuale situazione del mercato automotive, Tavares ha risposto onestamente: “Non dovremmo escludere nulla. Se i cinesi conquistano una quota di mercato del 10% in Europa alla fine della loro offensiva, significa che produrranno 1,5 milioni di auto, che equivale a sette stabilimenti di assemblaggio. I produttori europei dovranno chiuderli o trasferirli ai cinesi. Nessuno ne parla”, ha ammesso il Ceo di Stellantis.

Riguardo ai dazi sui prodotti cinesi, il manager ha affermato: “In questo contesto, chiudere le frontiere ai prodotti cinesi è una trappola. Non servirà a nulla. I cinesi aggireranno le barriere investendo in fabbriche in Europa. Fabbriche che saranno in parte finanziate da sussidi statali in Paesi a basso costo. Una volta fatto questo, non dovremmo sorprenderci se i siti dovranno essere chiusi per assorbire la sovra-capacità produttiva che sarà stata esacerbata”.

Resta sempre aggiornato con il nuovo canale Whatsapp di Business People
© Riproduzione riservata