John Elkann, Ceo di Stellantis, si è rivolto al Parlamento per chiedere che anche il Governo si responsabilizzi rispetto alla crisi che sta attraversando il settore. Ha fatto riferimento a “segnali di disinvestimento”, a milioni di ore di cassa integrazione nelle fabbriche.
“Ci siamo preparati all’audizione con grande attenzione; perché per noi l’Italia ricopre un ruolo centrale”, ha detto il nuovo Ceo di Stellantis, pensando anche al futuro di Maserati. Rispetto all’azienda, hanno espresso perplessità anche i sindacati, che hanno sottolineato come manchino risposte chiare e per la quale è importante agire così da preservare l’occupazione dei dipendenti.
Gigafactory e settore automobilistico
Sul tema gigafactory, a pesare è la questione energetica. “Una gigafactory consuma dieci volte l’energia elettrica di uno stabilimento di auto e in Italia l’energia costa cinque volte in più rispetto alla Spagna”, ha fatto notare Elkann, spiegando come mai il progetto sia in una fase di stallo in Italia e più avanti nella penisola iberica.
Secondo Elkann e i sindacati l’Italia deve diventare maggiormente competitiva nel settore dell’automotive. “Lo svantaggio dei produttori in Ue è pari al 40% rispetto alla Cina – ha detto Jean Philippe Imparato, responsabile Emea – Realizzare un’auto in Spagna ci costa 516 euro, farla in Italia 1.414”.
Da John Elkann è stato trattato anche il tema dell’elettrificazione, “strumento efficace per la decarbonizzazione”. Il Ceo di Stellantis ha criticato la scelta dell’Unione europea di riconvertire le fabbriche per l produzione di armi, spiegando che “il futuro dell’auto non è l’industria bellica”.
Il presidente Elkann ha confermato il piano presentato a dicembre al Mimit. In questo progetto è compresa la piattaforma Stla Small a Pomigliano, la 500 ibrida a Mirafiori, il rafforzamento delle produzioni Powertrain a Mirafiori e a Verrone (con l’elettrico).
Cala la produzione di Stellantis, che sarà al di sotto del milione di veicoli, obiettivo che si cercava di raggiungere sino ai primi mesi dell’anno scorso. “Il 2025 sarà un altro anno difficile – ha detto John Elkann – Il mercato in Italia nei primi due mesi è in contrazione del 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.
L’obiettivo è aumentare la produzione “dal 2026, grazie al lancio di 10 nuovi aggiornamenti di prodotto nelle fabbriche italiane i cui livelli produttivi dipenderanno dal mercato e da fattori esterni come i dazi che avranno impatto in Europa e in Italia”, ha aggiunto il Ceo di Stellantis.
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