Thyssenkrupp annuncia tagli della forza lavoro: meno 11.000 posti in sei anni

È lo stesso gruppo tedesco a dare la notizia, condividendo e diffondendo quelli che saranno i punti chiave della sua strategia per i prossimi sei anni

Il colosso siderurgico tedesco Thyssenkrupp va verso taglio di 11 mila posti di lavoro in 6 anni© Shutterstock

Thyssenkrupp, colosso siderurgico tedesco, ha annunciato un piano drastico di ristrutturazione che prevede il taglio di circa 11.000 posti di lavoro nel settore dell’acciaio nei prossimi sei anni. Una mossa che segna una riduzione significativa della forza lavoro, passando dai 27.000 dipendenti attuali a 16.000 entro il 2030, con una diminuzione complessiva del 40%.

Come si legge nella sua presentazione dei punti chiave per il futuro, questa decisione arriva in un contesto di sfide economiche globali che stanno minando la competitività del settore siderurgico, non solo in Germania ma a livello internazionale. Degli 11.000 posti, 5.000 saranno eliminati direttamente, mentre i restanti 6.000 posti saranno trasferiti a fornitori di servizi esterni, attraverso la vendita di attività commerciali o il ricorso a contratti con terzi.

Per chi non lo sapesse, la ragione principale alla base dei licenziamenti e della ristrutturazione riguarda le difficoltà economiche del settore dell’acciaio, che da tempo sta affrontando una concorrenza crescente da parte dei produttori asiatici, in particolare quelli cinesi. La sovrapproduzione in paesi come la Cina ha portato a una saturazione del mercato mondiale, con conseguente abbassamento dei prezzi.

Un fenomeno ha avuto un impatto negativo sulle aziende europee, che non riescono a competere sui costi di produzione. Allo stesso tempo, i prezzi dell’energia sono aumentati considerevolmente negli ultimi anni, aggravando ulteriormente la situazione. Thyssenkrupp ha precisato che questa ristrutturazione è necessaria per migliorare la competitività e ridurre i costi operativi, in un contesto in cui la domanda di acciaio sta rallentando, in particolare nei settori automotive e costruzioni.

Le previsioni indicano una continua flessione nella domanda globale, dovuta anche alla transizione verso un’economia più green e all’adozione di materiali alternativi. L’azienda ha anche annunciato che ridurrà la capacità produttiva: da 11,5 milioni di tonnellate di acciaio all’anno a un volume compreso tra 8,7 e 9 milioni di tonnellate, cercando di focalizzarsi su segmenti di mercato ad alto valore aggiunto, come quello dell’acciaio per applicazioni specializzate e ad alte prestazioni, in grado di offrire margini migliori.

In altre parole, Thyssenkrupp sta cercando di adattarsi alla trasformazione del settore, puntando a ottimizzare la produzione e a concentrarsi su nicchie più redditizie. D’altronde, le sue difficoltà finanziarie non sono una novità. Nell’ultimo bilancio, l’azienda ha registrato una flessione del 7% nei ricavi, scendendo a 35 miliardi di euro, con una perdita di 1,4 miliardi.

Chiaramente, il piano di ristrutturazione di Thyssenkrupp è significativo non solo per l’azienda ma anche per l’intero settore siderurgico europeo. La Germania è uno dei principali produttori di acciaio al mondo, e il settore dell’acciaio è cruciale per l’economia del Paese, in quanto fornisce materiali essenziali per industrie come quella automobilistica, aerospaziale e costruzioni. Le ripercussioni dei tagli occupazionali si faranno sentire anche a livello locale, con migliaia di famiglie che potrebbero essere direttamente colpite dalla perdita di posti di lavoro.

Inoltre, la scelta di trasferire parte delle attività a fornitori esterni solleva interrogativi sulle future implicazioni sociali ed economiche. La delocalizzazione di alcune funzioni produttive potrebbe comportare una riduzione della qualità del lavoro e una diminuzione del controllo sulle condizioni lavorative.

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