L’Italia raggiungerà il pareggio di bilancio nel 2013, ma servirà una manovra aggiuntiva. È quanto emerge dalle previsioni economiche di primavera della Commissione europea che calcola per il nostro Paese una recessione che perdurerà per tutto il 2012. Oltre all’Italia sono sei i Paesi dell’Ue a 17 che, secondo le previsioni, registreranno una crescita negativa per tutto l’anno in corso: a guidare la classifica è la Grecia, con un crollo del Pil del 4,7%, seguita dal Portogallo (-3,3%); terzo posto per la Spagna (-1,8%) cui seguono Italia e Slovenia (-1,4%). Recessione prevista anche per l’Olanda, con -0,9%, e Cipro, con -0,8%. Crescita zero, invece, per il Belgio. A crescere di più, infine, sono la Slovacchia (+1,8%), seguita dall’Estonia (+1,6%); per Germania e Francia si prevede un aumento del Pil rispettivamente dello 0,7 e dello 0,5%.
ITALIA. Tornando al nostro Paese le previsioni di Bruxelles parlano di una ripresa positiva con un aumento del Pil (+0,4) nel 2013, stime che peggiorano quelle fatte a febbraio quando si parlava di una contrazione dell’1,3% per il 2012 e una crescita dello 0,5 per il prossimo anno. Secondo la Commissione europea l’Italia raggiungerà nel 2013 il pareggio di bilancio in termini strutturali attraverso “una manovra aggiuntiva pari a oltre mezzo punto del Pil”. La manovra “aggiuntiva” per il raggiungimento del pareggio nel 2013, si precisa dall’Ue, è quella già varata. “L’Italia è sulla strada giusta per raggiungere il pareggio strutturale di bilancio e non ha bisogno di nuove manovre”, ha dichiarato il commissario Ue, Olli Rehn.
SPAGNA. Per Madrid le previsioni sono ancor più negative: si parla di una recessione che dovrebbe durare anche per il 2013 (-0,3%), secondo la Commissione sarebbe l’unico Paese dell’Ue a 27 a registrare il segno meno il prossimo anno.GRECIA. La situazione è ancor più delicata per Atene che in questi giorni si trova ad affrontare un problema elettorale; i partiti che sconfessano gli impegni presi con l’Europa hanno avuto un gran successo ma per l’Ue l’austerità non è negoziabile ed è già arrivato un ultimatum: “Se il membro di un club non rispetta le regole, è meglio che se ne vada”, ha dichiarato Josè Manuel Barroso, presidente della Commissione europea. Una tesi sposata anche dal ministro degli esteri tedesco. Guido Westervelle: “Noi intendiamo mantenere le nostre promesse di aiuto. Ma questo significa che la Grecia deve varare le riforme che abbiamo concordato”.
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