Versace sotto l’ala di Prada: l’acquisizione è ancora in discussione

La trattativa esclusiva tra Prada e Capri Holdings per acquisire Versace potrebbe avere una nuova data di scadenza: il prossimo 10 aprile

Sempre più vicina la fusione fra Prada e Versace© Shutterstock

Riflettori accesi sulle trattative in corso tra Prada e Capri Holdings per l’acquisizione di Versace. Dopo settimane di indiscrezioni, l’operazione appare sempre più concreta e secondo i recenti rumors Prada avrebbe ottenuto un’esclusiva per trattare l’acquisto della maison della Medusa, che scadrà il prossimo 10 aprile: dunque, la possibilità che lo storico marchio italiano torni sotto il controllo di un gruppo del Belpaese si fa più solida.

Versace, simbolo dell’eccellenza e della creatività italiana, è oggi parte del portafoglio di Capri Holdings, gruppo statunitense che l’aveva rilevata nel 2018 per 1,8 miliardi di dollari. Negli ultimi mesi, però, la maison ha attraversato una fase di difficoltà economica, con risultati inferiori alle attese e una riduzione dei ricavi nelle principali aree di mercato.

Più di recente, l’annuncio del passo indietro di Donatella Versace dalla direzione creativam ha aggiunto un ulteriore elemento di incertezza e, allo stesso tempo, di svolta. La stilista continuerà a essere il volto e la portavoce del brand come Chief Brand Ambassador, ma il testimone creativo passerà a Dario Vitale, designer proveniente da Miu Miu, marchio del gruppo Prada: una scelta che molti analisti leggono come un segnale della volontà di costruire una continuità creativa in vista di un futuro passaggio di proprietà.

L’interesse di Prada

Torniamo adesso in dietro per “ripassare” i motivi e le mosse di Prada. Dietro l’acquisizione ci sarebbe la chiara strategia di rafforzare la propria posizione nel mercato globale del lusso. Da tempo la maison controllata dalla famiglia Bertelli-Prada lavora alla creazione di un polo italiano capace di competere con i giganti francesi Lvmh e Kering: l’acquisizione di un brand iconico come Versace rappresenterebbe un passo decisivo in questa direzione.

Le trattative sono state confermate da fonti vicine al dossier e rilanciate anche da testate economiche come Il Sole 24 Ore e Reuters. A seguire l’operazione, sul fronte finanziario, ci sarebbero advisor di primo piano come Goldman Sachs e Citi per Prada e Barclays per Capri Holdings. Il valore dell’acquisizione potrebbe aggirarsi attorno agli 1,5 miliardi di euro, secondo alcune stime circolate nelle scorse settimane.

La presenza a New York dell’amministratore delegato di Prada, Andrea Guerra, insieme a Lorenzo Bertelli, rafforza l’ipotesi di un’accelerazione nelle negoziazioni, mentre Prada avrebbe avuto accesso ai dati finanziari di Versace per un mese di due diligence. La forza del marchio Versace, nonostante le difficoltà di bilancio, resta un fattore decisivo: la maison continua a esercitare un forte appeal globale, anche grazie al valore del suo portafoglio licenze, stimato intorno ai 2 miliardi di dollari, che rappresenta un asset strategico di grande interesse per Prada.

L’acquisizione

L’operazione, se completata, prevede un’intesa diretta tra Prada e Capri Holdings, con la maison milanese pronta a integrare Versace nella propria struttura, lavorando su sinergie produttive e distributive. Uno dei punti chiave sarà la gestione della creatività e del posizionamento del brand: come dicevamo, la nomina di Dario Vitale come nuovo direttore creativo sembra anticipare un cambio di rotta che dovrà coniugare l’eredità di Gianni e Donatella Versace con la visione stilistica e industriale di Prada.

Non è escluso che l’acquisizione possa estendersi anche ad altri asset di Capri Holdings, come il marchio Jimmy Choo, sebbene per ora l’attenzione resti focalizzata sulla casa della Medusa. La struttura finanziaria dell’accordo non è ancora definita nei dettagli, ma appare evidente che Prada punterebbe su una combinazione di risorse proprie e linee di credito garantite dai principali istituti finanziari coinvolti.

L’impatto nel mondo del lusso

Un’operazione di questa portata cambierebbe significativamente gli equilibri nel settore del lusso e del fashion globale. Per la prima volta dopo anni, l’Italia potrebbe mettere in campo un player capace di reggere il confronto con i colossi francesi, costruendo un polo in grado di valorizzare i marchi nazionali sotto una regia comune. L’acquisizione di Versace da parte di Prada rafforzerebbe non solo il portafoglio del gruppo milanese, ma anche la percezione del Made in Italy nel mondo.

Il mercato, sempre più dominato dalle grandi holding, vedrebbe così un nuovo protagonista europeo pronto a giocare un ruolo da leader:  una mossa che potrebbe spingere altri gruppi italiani a riconsiderare strategie di aggregazione, favorendo un ritorno della creatività e dell’imprenditoria italiana.

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