Wto lancia l’allarme: guerra dei dazi ferma commercio mondiale

Wto lancia l’allarme: guerra dei dazi ferma commercio mondiale© Shutterstock

La Wto, l’Organizzazione mondiale del commercio, lancia l’allarme sugli effetti dei dazi Usa. Secondo le stime, lo scambio di merci calerà dello 0,2% nell’anno in corso, una diminuzione che potrebbe arrivare all’1,5% se scattano le tassazioni reciproche attualmente messe in stand-by.

Le tariffe entrate in vigore per volere di Donald Trump dal 14 aprile 2025, che includono il 10% in più su tutte le importazioni Usa, sono più che sufficienti per arrivare a una contrazione maggiore rispetto a quella che abbiamo vissuto durante la pandemia Covid.

“Sono profondamente preoccupata. La recente de-escalation – ha detto la segretaria generale della Wto, Ngozi Okonjo-Iweala – ha temporaneamente alleviato la pressione sul commercio mondiale. Tuttavia, la persistente incertezza minaccia di frenare la crescita globale, con gravi conseguenze per il mondo e in particolare per le economie più vulnerabili”. 

I mutamenti legati ai dazi Usa

Nel 2024, il volume dello scambio mondiale delle merci era cresciuto del 2,9% e  a ottobre la stessa Wto aveva previsto un aumento del 3%. Ma con i cambiamenti in atto le percentuali cambierebbero di molto e l’area più penalizzata sarebbe quella del Nord America (che comprende Stati Uniti, Canada e Messico), con una caduta delle esportazioni del 12,6% (-14,8% rispetto allo scenario di base) e una diminuzione delle importazioni pari al 9,6% (-12,5% rispetto allo scenario di base). 

L’Asia e l’Europa, invece, dovrebbero registrare una crescita sia dell’export che dell’import, per quanto limitata e minore rispetto alle aspettative. Il muro cinese spinge a trovare mercati alternativi. La Wto prevede che le vendite di merci Made in China aumenteranno dal 4% al 9% in tutte le regioni al di fuori dell’America del Nord.

Contemporaneamente, la diminuzione dell’import statunitense di prodotti tessili, abbigliamento e apparecchiature elettriche cinesi dovrebbe rappresentare un’opportunità per le aziende di altri Paesi. Ma il pericolo più grave, per la Wto, è il blocco dei rapporti fra Usa e Cina.

L’organizzazione prevede che lo scambio di merci tra le due economie diminuirà dell’81%, un calo che avrebbe potuto raggiungere il 91% se non fossero state messe in campo le recenti esenzioni che riguardano i prodotti elettronici come gli smartphone. Se questo disaccoppiamento avesse ripercussioni a livello planetario, il Pil globale potrebbe ridursi del 7% nel lungo termine.

Secondo la Wto, pure l’interscambio dei servizi, che non è direttamente colpito dai dazi Usa, sarà penalizzato con una crescita ferma allo 0,4%. La frenata nello scambio di merci, infatti, avrà delle ripercussioni sulla logistica e sul trasporto. Inoltre, l’incertezza economica potrebbe avere conseguenze sul turismo.

Nel 2024, i servizi hanno rappresentato il 26,4% del commercio globale, la quota più alta dal 2005, con un aumento del 9%, che ha nettamente superato la crescita dello scambio di merci, aumentato solo del 2% in valore.

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