Da diversi mesi si parla della possibilità che la banca guidata da Andrea Orcel accresca la propria influenza in Germania. I risultati delle recenti elezioni tedesche, però, potrebbero cambiare la strategia della banca italiana. Il successo della coalizione Cdu-Csu, guidata da Friedrich Merz potrebbe avere delle ripercussioni sull’accordo Unicredit-Commerzbank. Infatti, dopo aver acquistato il 9,5% della banca tedesca a settembre 2024, l’istituto di credito italiano ha sottoscritto strumenti derivati su azioni Commerzbank aumentando la quota al 28%, in attesa che la Bce autorizzi la scalata e le intenzioni si concretizzino in fatti.
Tuttavia, gli esponenti politici della Germania non hanno mai visto di buon occhio tale operazione. In passato, Friederich Merz l’ha definitiva “estremamente ostile” e, ad oggi, la giudica una manovra “veramente devastante per la stabilità della Germania come centro industriale”. In riferimento, nello specifico, è alle Pmi locali e alle esportazioni nel loro complesso.
Accordo Unicredit-Commerzbank, il quadro completo e le opzioni sul tavolo
Gli esperti di politica che osservano le trattative da diverso tempo pensano che sia un sentire più personale di Merz che della Cdu nella sua interezza, ma il cancelliere in pectore sinora è stato appoggiato da gran parte dei suoi colleghi all’interno dell’Esecutivo. Lo stesso Andrea Orcel, Ceo di Unicredit, non è del tutto convinto di determinati dettagli ed è ancora tutto da definire.
Secondo il suo parere, sia l’operazione con Commerzbank che quella con Banco Bpm “sono degenerate in dibattiti politici che non dovrebbero esserci e, in una certa misura – forse in larga misura – in attacchi personali”, ha spiegato Orcel. Da parte dell’istituto italiano, l’accordo Unicredit-Commerzbank rappresenta una partecipazione finanziaria aperta a diverse opzioni, è a rischio e per deciderne la conclusione c’è tempo sino a meta 2025.
Tuttavia, il 24 febbraio 2025, il 9,5% detenuto in azioni dalla banca vale in Borsa 2,24 miliardi di euro e ciò si traduce in una plusvalenza teorica di oltre 700 milioni. Ecco allora che, se salta il piano con la Germania, Orcel potrebbe indirizzare le risorse su Banco Bpm oppure Generali, di cui già Unicredit detiene un 5,22% in crescita per conto proprio o di clienti.
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