Nella grotta dei ladroni (?) di Wall Street, Alibaba trova un tesoro da 25 miliardi di dollari. Merito dell’Ipo da record che ha visto debuttare il colosso dell’e-commerce cinese a Wall Street: 68 dollari il prezzo stabilito, 92 quello finale di apertura. «Sono onorato ed emozionato per l’Initial public offering», le parole del patron Jack Ma alla Cnbc, «la prima cosa per noi sono i consumatori, se loro sono contenti lo saranno anche gli azionisti. La mia preoccupazione è rendere i clienti contenti».
Con una valutazione complessiva che sfiora dunque i 228 miliardi di dollari, sul mercato Alibaba vale più di eBay, Twitter e LinkedIn insieme. Dal debutto in Borsa, il colosso orientale raccoglierà 21,77 miliardi di dollari, ma con l’esercizio delle opzioni il totale arriverà a 25 miliardi di dollari. E addio al primato precedente di 22,1 miliardi stabilito dall’Agricultural Bank of China nel 2010. Per la legge di Pechino gli stranieri non possono possedere asset strategici del Paese. Gli azionisti diventeranno così padroni delle quote di un’entità delle Cayman che riceve profitti da Alibaba senza avere alcun controllo, grazie a una struttura cosidetta “entità a interesse variabile“.
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