Apple conta meno per il Nasdaq, equilibrio o effetto Jobs?

Il Nasdaq Omx Group rivaluta Cupertino fra le 100 più grandi aziende americane in favore di altre società tra cui Microsoft, Cisco e Google. Scenderà dal 20,49 al 12,33%, ma per ora il titolo non accusa la perdita di peso. Il parere degli operatori

Forse la decisione è arrivata dopo le profonde preoccupazioni della Borsa di New York per la salute di Steve Jobs, padre fondatore della Apple, di un’azienda che da sola pesa per più del 20% sul listino tecnologico Nasdaq, l’indice americano che raggruppa le 100 più grandi aziende americane. E così il Nasdaq Omx Group ha annunciato che dal prossimo 2 maggio ci saranno modifiche all’indice per riflettere meglio la capitalizzazione di mercato delle aziende. E a subire le modifiche maggiori sarà proprio Apple che verrà ridimensionata: finora, infatti, le azioni del gigante di Cupertino rappresentavano il 20,49% all’interno del listino, ma fra meno di un mese il titolo Apple peserà solo per il 12,33% – rimanendo comunque il valore più grande dell’indice.La capitalizzazione di Apple sul Nasdaq è volata a 332 miliardi da 2,1 miliardi del 1998 con la crescita del titolo e al momento i movimenti del listino risultano troppo influenzati dalle sorti della società di Jobs, spiegano alcuni analisti all’agenzia Ansa. In virtù della rivalutazione di Apple, fanno passi avanti Microsoft (dal 3,41% all’8,32%), Cisco (dall’1,56% al 3,66% ) e Google 84,18% al 5,77%). Avanzamenti si registrano anche per Intel, che passerà dall’1,75% al 4,2%, e Oracle che si porterà dal 3,32% al 6,68%. Complessivamente, 82 valori hanno visto il loro peso nel listino scendere, mentre 18 salire.Le modifiche, spiegano gli analisti, avranno ripercussioni anche sui fondi internazionali, considerando che Apple è un’azienda globale. Quindi dovranno riposizionarsi incrementando la quota di azioni di quelle aziende che hanno guadagnato peso sul Nasdaq e diminuire la quota di quelle società che hanno perso peso come appunto la Apple. Secondo le stime, alcuni fondi dovranno cedere due miliardi di azioni Apple per rimescolare i propri panieri dopo i cambiamenti apportati. Ma le modifiche al Nasdaq sono ben accette dagli stessi fondi perché renderanno il listino tecnologico più equilibrato e quindi più attraente agli occhi degli investitori. “Per un fondo non è una cosa positiva essere indicizzato ad un listino su cui tutto è concentrato su una sola azienda”, sottolineano gli operatori. “Se non si diversifica diventa impossibile gestire il rischio, soprattutto durante periodi di grande volatilità”. Le modifiche annunciate non sembrano aver pesato più di tanto su Apple in Borsa: il titolo, nella giornata dell’annuncio, ha ceduto solo lo 0,08%.

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