Axa vende Axa Asset Managers a Bnp Paribas e compra Nobis in Italia

Axa uscirà completamente dalle gestioni patrimoniali, ma punta a rafforzare il business assicurativo investendo sull'Italia

Axa vende Axa Asset Managers a Bnp Paribas per 5,1 miliardi e in Italia acquisisce Nobis© Shutterstock

È in procinto di nascere una nuova realtà con un patrimonio in gestione di 1.500 miliardi: Axa ha infatti annunciato di essere pronta a cedere Axa Investment Managers a Bnp Paribas. E, a sua volta, Bnp ha confermato le contrattazioni dichiarando di aver avviato trattative esclusive con il colosso assicurativo per l’acquisizione del 100% della società di gestione degli investimenti globale.

Bnp Paribas si appresta dunque ad acquisire una realtà che rappresenta quasi 850 miliardi di euro di asset, ma non sarebbe tutto qui: nell’accordo è prevista anche una partnership per la gestione di gran parte delle attività di Axa Bnp Paribas Cardif, divisione assicurativa del gruppo bancario francese.

Se la mossa dovesse concretizzarsi, la realtà nascente si profilerà come uno dei principali operatori europei. Il rendimento atteso sul capitale investito sull’operazione sarebbe superiore al 18% già al terzo anno, dopo la fine del processo di integrazione e porterebbe Axa a uscire dal segmento della gestione patrimoniale.

Se però da una parte Axa si allontana dal campo del risparmio gestito, non perde terreno e anzi rafforza ciò che concerne l’ambito assicurativo: il gruppo francese ha infatti annunciato di aver siglato un accordo preliminare per acquisire il gruppo Nobis, compagnia assicurativa italiana prevalentemente focalizzata sul business P&C retail.

Nobis, con un network distributivo molto ben diversificato, che include agenti plurimandatari e partnership con concessionarie auto, nel 2023 ha segnato 500 milioni di euro di premi lordi e un utile netto di 35 milioni. L’obiettivo di Axa è quello di consolidare la propria presenza e posizione nel mercato italiano Danni.

Il perfezionamento dell’operazione dovrebbe avvenire entro il primo semestre 2025 e il corrispettivo iniziale per l’acquisizione dovrebbe ammontare a 423 milioni, con un potenziale incremento fino a 55 milioni. Il prezzo implicherà un multiplo sugli utili di circa 11 volte, incluse le sinergie attese. Il closing è soggetto all’avveramento delle consuete condizioni sospensive previste per tale tipologia di operazione, tra cui il ricevimento delle necessarie autorizzazioni da parte delle autorità competenti.

© Riproduzione riservata