Azimut e Fsi hanno fatto un passo avanti nella trattativa in esclusiva per creare quella che a oggi viene chiamata The New Bank (Tnb). In ballo c’è la cessione dell’80% del capitale di quella che dovrà diventare unanuova wealth fintech bank. L’obiettivo è offrire ai clienti di Azimut una nuova gamma di servizi e Wealth Management sviluppati con tecnologie di ultima generazione.
Il Cda di Azimut Holding ha così deciso di continuare nel processo di scissione che vede coinvolti circa mille consulenti finanziari, reso noto a fine marzo 2024. Il valore dell’operazione è compreso fra 1,8 e 2,2 miliardi di euro, al lordo dell’effetto fiscale.
Della nuova banca, Azimut manterrà il 20% del capitale. Quanto previsto dall’accordo, inoltre, verrà versato in parte da Fsi alla firma del contratto: il resto verrà diluito nel tempo. In questa maniera, sarà possibile “seguire la crescita della banca e cogliere il valore che verrà creato da qui al ritorno in Borsa, che potrebbe avvenire nell’arco di 2-3 anni dall’ottenimento delle necessarie autorizzazioni regolamentari”, così ha dichiarato Pietro Giuliani, presidente di Azimut Holding.
I fondi in entrata serviranno al gruppo per operare e migliorare su diversi fronti. Una parte sarà investita in dividendi e buy back, un’altra sulla rete italiana e su quella estera. Un’altra parte, invece, servirà a finalizzare operazioni di corporate e investment banking verso piccole e medie imprese italiane per consolidare la presenza di Azimut nel settore.
Fsi è il principale fondo di capitale per la crescita dedicato all’Italia e specializzato nella crescita trasformativa delle aziende fintech italiane e nei servizi finanziari. Nel settore, nel corso del tempo, ha investito 1,2 miliardi di euro, acquisendo una certa autorevolezza. Si è specializzata in operazioni di backing the management, a sostegno dei dirigenti dell’azienda.
“Stiamo costruendo una realtà che rappresenterà un punto di riferimento per il settore. Emetteremo strumenti finanziari partecipativi e al 10% del capitale nei primi 5 anni destinato ai consulenti finanziari, ai manager e ai dipendenti già presenti in struttura e che si uniranno al progetto, ricreando le condizioni di successo analoghe a quelle che hanno caratterizzato il cammino di Azimut vent’anni fa, lanciando al contempo quello che è probabilmente il più grande sistema incentivante e di partnership mai realizzato in Italia per una rete di consulenti finanziari”, ha concluso Pietro Giuliani.
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