Banca Popolare di Sondrio boccia l’Ops di Bper: troppi rischi

Banca Popolare di Sondrio boccia l’Ops di Bper: ci sono troppi rischi© Shutterstock

Banca Popolare di Sondrio ha bocciato l’Ops di Bper perché ritenuta troppo rischiosa. L’istituto bancario preferisce continuare il “proprio percorso di crescita” da solo. Il Cda dell’istituto bancario non valuta idonea l’offerta pubblica di scambio lanciata, nei giorni scorsi, dalla banca dell’Emilia Romagna.

Si tratta di una valutazione fatta anche “alla luce della riconosciuta capacità di execution da parte del management di Bp Sondrio (dimostrata dalla significativa overperformance rispetto agli obiettivi fissati nell’ultimo piano industriale approvato per il periodo 2022-2025) e del distintivo posizionamento competitivo della Banca”, fa sapere il Consiglio di amministrazione dopo avere avviato le attività di propria competenza in relazione alla comunicazione diffusa da Bper Banca il 6 febbraio, avente per oggetto un’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria sulle azioni dell’istituto valtellinese.

L’analisi di Banca Popolare di Sondrio 

Banca Popolare di Sondrio ha analizzato e bocciato l’Ops di Bper e ha ritenuto che “per le tempistiche e le modalità con cui è stata promossa e annunciata, non riflette il percorso di creazione di valore della banca in ottica stand alone”. La paura è che “venga meno l’autonomia giuridica e decisionale della Banca Popolare di Sondrio”.

A cuore della banca ci sono anche le sorti dei dipendenti e l’eventuale accettazione dell’offerta, con sinergie di costo annunciate pari a 190 milioni di euro, fa pensare a “potenziali ricadute sul personale e sulla struttura organizzativa e commerciale della banca, cui la Popolare di Sondrio Sondrio ha da sempre riservato particolare attenzione, raggiungendo livelli di efficienza (cost/income) competitivi nel panorama italiano”.

Il board ha preso questa decisione all’unanimità, l’unico ad astenersi è stato Roberto Giay che rappresenta Unipol. Il resto del Cda crede che “sia nell’interesse di tutti gli azionisti poter valutare il profilo di solidità patrimoniale e le prospettive di crescita e creazione di valore del nuovo piano su base stand alone, confrontandoli con le incertezze e i rischi connessi con uno scenario di integrazione”.

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