Il Consiglio di amministrazione di Banco Sabadell, al termine di una riunione fiume che ha occupato l’intera giornata di ieri, ha bocciato la proposta di fusione avanzata dal Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (Bbva). Il Cda ha fatto sapere di aver esaminato con attenzione l’offerta, arrivando alla conclusione che non è “nel migliore interesse” del Banco Sabadell e dei suoi azionisti.
La decisione si è fatta attendere per una settimana. La prospettiva presentata era quella di unire le forze per provare a creare il secondo polo bancario europeo con una capitalizzazione pari a 70 miliardi di euro, subito dopo la francese Bnp Paribas che raggiunge i 77 miliardi e a pochissima distanza dal connazionale Santander.
“Il cda ha piena fiducia nella strategia di crescita del Banco Sabadell e nei suoi obiettivi finanziari e ritiene che la strategia del Banco Sabadell come entità indipendente genererà maggiore valore per i suoi azionisti”, ha dichiarato il board, forte di una straordinaria redditività della propria attività.
Bbva valutava la totalità delle azioni di Sabadell con un premio del 30% rispetto al prezzo di chiusura del 29 aprile, per circa 12 miliardi di euro. Gli azionisti avrebbero acquisito una partecipazione del 16% nel nuovo gruppo. La stessa fusione era già saltata quattro anni fa, nel 2020. Al momento non è escluso che Bbva possa rilanciare, nonostante la recente volatilità delle proprie azioni in concomitanza con l’annuncio dell’eventuale operazione.
Tra i nodi da sciogliere poi ci sarebbero gli esuberi generati dalla ipotetica sovrapposizione delle filiali e la questione dell’Antitrust, perché le due banche coprirebbero il 40% del mercato in aree come la Catalogna.
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