Banche italiane, la top ten dei dividendi: prima Intesa Sanpaolo

Le banche più generose con i propri azionisti, in linea con il 2023, sono Intesa Sanpaolo e Unicredit: circa 6 miliardi di dividendi senza considerare buyback

Banche, le top ten in Italia quest’anno distribuiranno oltre 16 miliardi di cedole© Shutterstock

Il 2024 è stato ed è un anno positivo per le banche. Diversi gruppi hanno registrato bilanci da record, segnando un’onda lunga di segnali eccellenti, con cifre più che degne di note per i ricavi e gli utili. Il merito è stato senz’altro della crescita del fatturato, ma non solo. Gestione dei costi e patrimonializzazione hanno reso gli istituti di credito solidi e robusti. Per questo, chi ha scommesso sulle banche è stato premiato ancora una volta: saranno distribuiti ben 16 miliardi di cedole.

Giusto qualche giorno fa, un report della Federazione Autonoma Bancari Italiani (Fabi) mostrava che l’aumento dei tassi d’interesse da parte della Bce spingerà anche quest’anno i risultati del settore bancario, che vedrà aumentare i profitti lordi di 5-10 miliardi rispetto ai 40,6 miliardi del 2023. Ma i tassi di interesse positivi non sono stati l’unica leva economica di cui ha beneficiato il settore.

Prendendo in analisi le prime dieci banche commerciali italiane (Intesa San Paolo, UniCredit, Banco Bpm, Mediolanum, Fineco, Bper, Crédit Agricole, Pop Sondrio e Credem) i ricavi dei primi sei gruppi sono in crescita del 9% circa, superando quasi la cifra di 35 miliardi di euro, con una variazione positiva di circa 3 miliardi. A rendere florida la voce delle entrate non sono i soli ricavi da tassi di interesse, che passano da 18,3 miliardi di euro a fine giugno 2023 a 20,2 miliardi di euro nei primi sei mesi del 2024 (+11%), ma anche la parte commissionale e gli altri proventi che crescono rispettivamente del 6,5% e del 3,9%.

A fronte di tutti questi dati, il Corriere della Sera si è posto un quesito fondamentale: come vengono distribuiti questi risultati? La testata ha interpellato Kearney, società leader di consulenza strategica internazionale. Roberto Freddi, Europe Head of Financial Services della società, ha sciolto i dubbi affermando che «ci si può attendere una distribuzione di circa il 13-15% in più rispetto al 2023, considerando i dati pubblicati nelle semestrali».

Dunque, tenendo in considerazione che scorso anno le dieci banche commerciali che abbiamo citato hanno distribuito 14,3 miliardi di dividendi oltre a 6,5 miliardi di buyback, quest’anno la cifra salirà della percentuale indicata.  Sempre secondo Kearney la banca più generosa con gli azionisti sarà Intesa San Paolo, seguita da UniCredit: i dividendi saranno circa 6 miliardi, senza considerare buyback.

Terza posizione per Banco Bpm con 1,2 miliardi, cui seguono Mediolanum (600 milioni), Fineco (500 milioni), Bper (450 milioni) e Crédit Agricole (400 milioni). Ultime Pop Sondrio (300 milioni) e Credem (200 milioni). Secondo Kearney, l’aumento è da anche da attribuirsi alla revisione della remunerazione dei soci. Sulla carta il 2024 doveva essere l’anno dei tagli dei tassi di interesse da parte della Bce, cosa che, come sappiamo, non è ancora accaduta.

Tuttavia, tutti gli istituti di credito si erano già settati per un contenimento dei costi e per lo sfruttamento delle commissioni, due fattori che uniti a un’attenta politica di gestione del credito e al margine di interesse ancora alto, hanno spinto i conti.

© Riproduzione riservata