Nuovo record per le sofferenze bancarie. Ad agosto, il dato totale sfiora quota 200 miliardi di euro (198,4 miliardi) a causa dell’incremento accusato negli ultimi dodici mesi: +15%, che vuol dire quasi 26 miliardi in più rispetto ad agosto 2015. In primo piano ci sono i prestit alle imprese, non rimborsati regolarmente agli istituti di credito per un totale di 142 miliardi. Al secondo posto le famiglie con 36 miliardi, mentre le imprese familiari sono vicine ai 16 miliardi. E c’è spazio anche per pubbliche amministrazioni, assicurazioni e istituzioni finanziarie con 4 miliardi di rate da pagare. Lo raccontano i dati del Centro studi di Unimpresa (Unione nazionale di imprese) che indica nel 12% la percentuale delle sofferenze sul totale dei prestiti bancari, anche in questo caso in crescita a doppia cifre: +12%.
Solo quattro anni fa, al 31 dicembre 2010, le sofferenze ammontavano a 77,8 miliardi: da allora dunque sono più che raddoppiate. Le banche così nell’ultimo anno hanno ridotto i finanziamenti (-8 miliari, 0,5%), ma hanno aumentato la quota di prestiti a medio periodo incrementando la quota di 14 miliardi (+11%). In salita anche il credito al consumo, addirittura del 20%: +12 miliardi.
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