Una vera e propria mossa a sorpresa nel settore del risparmio gestito: Banco Bpm riporta a casa il risparmio gestito di Anima Holding, il principale gruppo indipendente di asset management in Italia. Il piano prevede un’Opa sulle totalità delle azioni di Anima, fissando il prezzo di 6,20 euro per azione, con un esborso complessivo di 1,58 miliardi di euro.
L’offerta, che comporta un premio del 24,9% rispetto alla media delle azioni di Anima degli ultimi sei mesi, è stata approvata dal consiglio di amministrazione di Banco Bpm Vita, la controllata di Banco Bpm. Il suo completamento è previsto entro metà 2025, e l’operazione è stata definita “amichevole” dal ceo di Banco Bpm, Giuseppe Castagna.
L’obiettivo sarebbe quello di ottenere almeno il 66,67% del capitale di Anima, oltre che la possibilità di applicare il trattamento regolamentare del cosiddetto Danish Compromise, che riduce l’incidenza dell’operazione sul CET1 Ratio. L’intera operazione, denominata Progetto Elsinore, mira al delisting di Anima e alla creazione di un nuovo gigante nazionale: ha infatti una valenza strategica significativa per Banco Bpm, che con questa acquisizione mira a rafforzare il proprio modello di business, integrando in un unico gruppo le attività di assicurazione vita e risparmio gestito.
Questo consentirà all’istituto di Piazza Meda di diversificare ulteriormente le proprie fonti di ricavo, in un contesto di tassi d’interesse in potenziale calo. Va precisato che il gruppo bancario veronese è già il principale socio di Anima, con una partecipazione del 22,38%, e che la collaborazione tra i due gruppi risale a oltre 15 anni. L’integrazione porterà però non solo a un miglioramento dei ricavi, ma contribuirà anche a un notevole incremento della redditività del gruppo.
Si prevede infatti un aumento dell’utile per azione di circa il 10%, nonché un incremento del RoTE dal 13,5% al 2026 al 17%. Ciò permetterà a Banco Bpm di consolidare la propria posizione nel mercato, creando il secondo gruppo italiano di matrice bancaria nel settore del risparmio gestito e delle assicurazioni vita, dopo Eurizon (gruppo Intesa Sanpaolo) e prima di Unicredit e Mediolanum.
Un aspetto cruciale di questa operazione è la sua capacità di generare sinergie e aumentare l’incidenza delle commissioni sui ricavi complessivi del gruppo. Il peso delle commissioni sul margine di interesse e sui proventi da servizi crescerà dal 37% attuale a oltre il 45%. Inoltre, è previsto un significativo apporto delle fabbriche prodotto – ovvero delle attività legate alla gestione del risparmio e delle assicurazioni – che passerò da 1,18 miliardi nel Piano strategico 2026 a 1,6 miliardi.
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