Hanno un valore superiore ai 100 miliardi di euro i titoli pubblici italiani acquistati dalla Banca centrale europea per calmierare i mercati finanziari; circa la metà dei 218 miliardi messi sul piatto dalla Bce nel periodo 2010-2012 attraverso il programma di intervento Securities Market Programm (Smp), ormai disattivato. I dati sono emersi in occasione del bilancio annuale della Bce e sono ancora più impressionanti se paragonati con gli altri Paesi europei colpiti dalla crisi. Nello stesso periodo, infatti, la Spagna ha beneficiato di acquisti pari a 44,3 miliardi di euro, 33,9 miliardi la Grecia, 22,8 il Portogallo e 14,2 l’Irlanda. In pratica la spesa della Bce per i titoli greci, spagnoli e irlandesi messi assieme non raggiunge quanto investito per l’Italia (102,8 miliardi di euro).L’importanza degli acquisti di titoli italiani – si spiega in un articolo de Il Sole 24 Ore – riflette le dimensioni del mercato del debito pubblico del nostro Paese (la Bce, come mostra la cartina a fianco, detiene infatti solo il 6% dei quasi 1.700 miliardi di titoli italiani in circolazione contro il 20% di titoli greci e portoghesi), ma anche la convinzione delle autorità che impedire il collasso del debito italiano fosse l’elemento decisivo per evitare la rottura dell’euro.
© Riproduzione riservataBce, 100 miliardi all’Italia: più di Grecia, Spagna e Irlanda messe assieme
Presentato il bilancio del programma di sostegno europeo ‘Securities Market Programm’, ormai estinto. Su un totale di acquisti per 218 miliardi, circa la metà è andata in favore del nostro Paese