Bce, l’Europa vuole Mario Draghi. Nodo Bini Smaghi

Scelta unanime dall’Eurotower, non c’è nessun altro candidato per la poltrona occupata da Jean-Claude Trichet. In giornata atteso il via libera dell’Ecofin, ma ora c’è da risolvere il problema dell’altro italiano che siede nel board della Banca centrale europea che, per consuetudine, dovrebbe lasciare

Ora solo un terremoto politico potrebbe deviare la strada, ormai in discesa, dell’italiano Mario Draghi alla guida della Banca centrale europea (Bce). Dopo l’appoggio dei ‘big’ Francia e Germania, il governatore della Banca d’Italia (nonché presidente del Financial stability board) è stato scelto all’unanimità dall’Eurogruppo riunitosi sotto la guida di Jean-Claude Juncker. “È il degno successore di Trichet”, ha affermato il presidente dell’Eurotower che ieri ha verificato l’assenza di un’alternativa credibile al banchiere italiano. Ora la strada di Draghi è davvero spianata e neanche le voci di una sua possibile successione a Dominique Strauss-Kahn – direttore generale del Fondo monetario internazionale recentemente arrestato per violenza sessuale – può distogliere il governatore di Bankitalia dalla presidenza della Bce. Ora si aspetta la designazione formale dell’Ecofin da parte di tutti e 27 i ministri finanziari della Ue, attesa per martedì 17 maggio. Poi il 24 giugno sarà la volta dei capi di Stato e di governo della Ue, che si riuniranno a Bruxelles per il via libera definitivo. Prima di quella data il presidente designato dovrà sottoporsi all’esame del Parlamento europeo, sia rispondendo a una serie di domande scritte degli eurodeputati, sia presentandosi in audizione davanti alla commissione affari economici e monetari. Un italiano di troppo. Ma all’arrivo di Draghi è legata la partenza di Lorenzo Bini Smaghi, attualmente l’unico italiano a sedere nel board della Bce. La consuetudine vuole che nel Comitato esecutivo della Banca centrale non ci siano due o più membri della stessa nazionalità. Bini Smaghi – il cui nome compare anche nella rosa di nomi dei possibili successori di Draghi alla Banca d’Italia – per il momento ha ribadito come il suo mandato “scade nel 2013. E ho in programma di continuare”. Il ministro delle finanze francese, Christine Lagarde, lo ha però invitato a “lasciare elegantemente il posto” anche perché nel recente vertice tra Sarkozy e Berlusconi “era stato evocato il punto sulla partecipazione francese al board della Bce, possibilmente al posto di un italiano, perché non è per niente logico avere due membri della stessa nazionalità”.

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