Il valore dei Bitcoin ha raggiunto la quota di 73 mila dollari nella giornata di ieri sfiorando un nuovo primato dopo i 73.700 del 14 marzo di quest’anno. La capitalizzazione ha toccato così i 1.450 miliardi di dollari ed è entrata di diritto nella top ten, in decima posizione, tra i maggiori asset class internazionali.
Il Bitcoin sta dando seguito a una serie di risultati interessanti considerando che, come evidenziato dal Sole 24 Ore, dall’inizio del 2024 la criptovaluta ha vissuto un rimbalzo positivo del 72% – il 35% in più rispetto all’oro – affermandosi come “l’asset class più performante”. Tra i numeri esemplificativi di questo andamento, c’è quello che riguarda le transazioni effettuate: sono in crescita e hanno sfondato addirittura il muro di 1,1 miliardi di scambi.
Ci sono poi da considerare gli Etf quotati negli Stati Uniti d’America, ovvero i fondi legati alle criptovalute, che dopo la storica approvazione da parte della Securities and Exchange Commission dello scorso gennaio, adesso contano su un giro d’affari di 400-500 milioni al giorno.
Sembra che sull’attuale successo dei Bitcoin stia pesando anche la campagna elettorale presidenziale del candidato repubblicano Donald Trump e il suo apparente vantaggio sull’avversaria democratica Kamala Harris. Il valore della criptovaluta avrebbe tratto vantaggio da questa situazione politica dopo che Trump è riuscito ad accaparrarsi le simpatie dei cripto-investitori, innanzitutto partecipando al tradizionale convegno annuale di Nashville dedicato a Bitcoin. In quell’occasione il magnate si è spinto a paragonare la moneta virtuale all’acciaio di un secolo fa, arrivando ad ipotizzare di integrarlo nella Tesoreria di Stato una volta conquistata la Casa Bianca.
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