Bnl, il costo di rischio incide sugli utili. Stabili margini, raccolta e impieghi

Sull’istituto controllato da Bnp Paribas pesano i finanziamenti alle Pmi, rimasti fermi per le diverse regole di vigilanza della Francia applicate nella banca italiana

Chiusura in calo per Bnl che nei primi nove mesi dell’anno ha registrato utili per 341 milioni di euro contro i 446 del 2009 in seguito all’aumento del 32% del costo di rischio sul periodo. E’ quanto si legge in una nota di Bnp Paribas, istituto che controlla la banca italiana guidata dall’ad e direttore generale, Fabio Gallia. Il gruppo francese sottolinea che il risultato tiene conto del passaggio del private banking Italia alla divisione Investment Solutions evidenziando inoltre che, nonostante una quota di mercato stabile, se non in crescita, gli impieghi sono in leggero calo rispetto al terzo trimestre 2009 (-0,6%).Secondo fonti vicine alla banca e raccolte dal quotidiano Milano Finanza, su Bnl hanno pesato i finanziamenti alle piccole e medie imprese, rimaste stabili, per le diverse regole di vigilanza della Francia applicate nella banca italiana. Per questi regolamenti, infatti, la banca italiana deve accantonare subito il 25% dei fidi scaduti a 90 giorni, a differenza delle altre banche italiane per le quali l’obbligo scatta a 180 giorni.Sul periodo, i depositi registrano un aumento dell’1,5%, trainati dai depositi a vista dei clienti individuali e delle imprese familiari. Il margine d’intermediazione, pari a 765 milioni di euro, è in aumento dello 0,7% rispetto al terzo trimestre 2009 a seguito della crescita dei ricavi da interessi (+1,2%) generata dall’ aumento dei depositi. Le commissioni subiscono una leggera erosione (-0,3%). Grazie agli effetti delle ulteriori sinergie derivanti dall’integrazione di Banca Ucb e Fortis Italia, i costi operativi diminuiscono dello 0,9% e il risultato lordo di gestione aumenta del 2,8% rispetto al terzo trimestre 2009, permettendo un nuovo miglioramento, di 0,9 punti percentuali nel rapporto di cost/income, pari al 57,3%. Per i primi nove mesi del 2010, l’incremento del 2,3% del margine d’intermediazione, abbinato alla quasi stabilità dei costi operativi (+0,1%), produce un aumento del risultato lordo di gestione del 5,5% rispetto ai primi nove mesi del 2009.

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