Sul piano degli indici azionari, le performance italiane sono state le migliori in Europa nel 2023 con un +28%, facendo perno specialmente sul traino delle grandi società e delle banche in particolare. Le mid-small cap nazionali, invece, sono rimaste sotto le media sia dal punto di vista dei ritorni sia sul fronte della liquidità.
L’ottava edizione dell’Osservatorio sui mercati dei capitali, presentato da Equita Sim in collaborazione con l’Università Bocconi, fotografa dunque una Borsa Italiana a due velocità.
Le emissioni azionarie sul mercato nazionale, nell’arco del 2023, si sono attestate a 6,4 miliardi di euro con 26 operazioni: così l’Italia finisce al penultimo posto in Europa, dietro a Paesi come la Francia, la Germania e la Svizzera.
Il rapporto mostra che le “emissioni investment grade hanno rappresentato il 70% del totale delle emissioni sul mercato italiano raccogliendo circa 22 miliardi di euro (+9% rispetto all’anno precedente). Il segmento high yield è passato da 3 miliardi – dato peggiore dal 2008 – a 8,7 miliardi (+186% rispetto all’anno precedente)”.
“Il nostro è un mercato dei capitali che ha bisogno di una politica industriale a tutto tondo che affronti tutti gli elementi costitutivi dei mercati dei capitali”, ha commentato Andrea Vismara, amministratore delegato di Equita. “Occorre semplicità, senza troppe spese e senza troppe lungaggini, con regolatori che interpretino il loro ruolo non solo come sceriffi che devono proteggere i risparmiatori, ma che agiscano in maniera costruttiva. Ci vuole poi una un numero di investitori adeguato, soprattutto di investitori domestici”.
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