Utili inferiori alle attese per CampariGroup. La società, che ha da poco approvato la relazione finanziaria semestrale al 30 settembre 2024, ha presentato utili prima delle imposte pari a 423 milioni di euro, il 5% in meno rispetto allo scorso anno (-20,4% nel terzo trimestre). Questi ultimi conti e le previsioni non ottimistiche per l’anno in corso hanno evidenziato la priorità di una nuova leadership per il colosso italiano del beverage, che lo scorso settembre ha dovuto fare i conti con le dimissioni di Matteo Fantacchiotti dal ruolo di Ceo. Il processo di selezione del nuovo Chief Executive Officer, ha evidenziato la società in una nota, rappresenta “una priorità assoluta” e la società auspica di concludere il processo di selezione “entro il primo semestre dell’anno prossimo”.
L’azienda ha spiegato così il momento difficile sul fronte economico: “Nonostante la continua sovra-performance rispetto ai competitor nelle principali combinazioni brand-mercato, soprattutto aperitivi e tequila, il trend complessivo dei nove mesi riflette un contesto sfidante, a causa di fattori macroeconomici, settoriali e climatici, con un picco nel terzo trimestre”.
In particolare, la performance ha risentito delle sfide persistenti in selezionate categorie negli Stati Uniti e dell’impatto eccezionale dell’uragano in Giamaica, nonostante la crescita continua negli aperitivi e nella tequila. Nei principali contesti europei, in particolare nei mercati on-premise come l’Italia, “le condizioni meteorologiche sfavorevoli all’inizio della stagione primavera-estate e in settembre, insieme a un consumo meno sostenuto del previsto, hanno portato a riordini inferiori alle aspettative nella parte finale del terzo trimestre”. Nell’Asia Pacifico, inoltre, “le vendite nette sono state influenzate dal persistere di condizioni avverse a livello macroeconomico e di pressione competitiva”.
Alla luce di questi risultati, Campari Group intende innanzitutto accelerare la razionalizzazione del proprio portafoglio, con l’obiettivo di cedere i brand non strategici. L’obiettivo è assicurare un maggiore focus sui brand in crescita, liberando risorse da destinare in parte ai marchi prioritari, per supportare la crescita in modo consistente, e in parte per incrementare i margini.
È previsto, inoltre, un programma di contenimento dei costi che dovrebbe portate a una “ottimizzazione nell’allocazione delle risorse, semplificazione e revisione dei processi end to-end, e anche sugli investimenti tecnologici, tra cui processi di pianificazione di nuova generazione e analisi di business potenziate”. Tutto questo dovrebbe permettere al Gruppo di ottenere maggiori efficienze nei costi di struttura e di generare “un beneficio totale pari a 200 punti base in termini di incidenza dei costi di struttura sulle vendite nette nei prossimi tre anni entro il 2027, con un corrispettivo incremento del margine operativo”.
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