Ottanta milioni di euro. Tanto guadagnerà il gruppo Campari dalla cessione alla danese Royal Unibrew – in Italia nota per il marchio di birra Ceres – delle bevande gassate analcoliche a base di frutta quali Lemonsoda, Oransoda, Pelmosoda e Mojito Soda, raggruppate sotto il marchio Freedea, e i marchi Crodo (a esclusione di Crodino, ritenuto marchio strategico). Una cifra pari a circa 13 volte il margine di contribuzione. L’accordo, siglato ieri, conferma l’impegno del gruppo guidato da Chief Executive Officer, Bob Kunze-Concewitz, nella razionalizzazione del portafoglio per concentrarsi su aperitivi e superalcolici. Impegno che dall’inizio del 2017 ha portato il gruppo a cedere attività ritenute non strategiche per un valore di circa 310 milioni di euro.
Per Campari questi brand rappresentavano il 2% del fatturato 2016, ma per Royal Unibrew Lemonsoda, con i suoi oltre 30 milioni di euro di vendite, sarà il secondo marchio dopo Ceres.
E se l’intesa include anche il sito produttivo e di imbottigliamento situato a Crodo, nel Nord Italia, la sorgente d’acqua e il magazzino, è stato però stipulato anche un accordo di produzione pluriennale in base al quale la società danese continuerà a produrre alcuni prodotti di Campari, attualmente imbottigliati proprio in quello stabilimento.
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